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    em bycicleta  (4981 Click)
    Presidio di fabulazione sportiva. Balenghi, sognatori e un monsignore. Un coro per il vecio
    19/08/2009
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    Futuro
     

    perché "em bycicleta"
    Un gruppo di amici di periferia (non solo geografica) condivide un'idea di sport diversa da quella proposta dallo spettacolo-business di questi anni. Sport come metafora di vita, come fonte di "favole", come nutrimento dei brevi sogni dei poveri che siamo stati, ora che il rischio è di diventare miserabili di mente e di cuore; infine, sport come grande strumento educativo dei giovani, perché sia consentito ancora un sogno alle generazioni future. Dietro questo proposito di aggregazione ci sono (con molta discrezione) numi tutelari come Gianni Brera e Osvaldo Soriano. Un piccolo presidio, conviviale, senza proclami, schietto e generoso di storie e racconti, come si è schietti e generosi a tavola, davanti alla bottiglia. L'intento (troppo ambizioso? forse sì, come il sogno di un ragazzine che, chissà, potrebbe diventare Coppi o Pelé) è anche quello di sollecitare un passa-parola e di far nascere dieci cento mille em bycicleta, per un movimento di opinione che faccia resistenza al potere ormai quasi assoluto degli insipienti e dei mercificatori di sport.
    Em bycicleta è locuzione che unisce due passioni sportive: il ciclismo e il football. Secondo Gianni Brera (Storia critica del calcio italiano, Bompiani, 1976) em bycicleta significa «nel gergo calcistico brasiliano, tiro a volo con salto mortale all'indietro». Troviamo in questa definizione il valore del gesto tecnico e atletico, quel senso d'imponderabile che riassume la favolosità del calcio, e in genere dello sport. Qualcosa di difficile da fare, una prova di eccellenza, che resta impressa nella memoria; una sfida alla normalità, alle leggi della materia, in senso fisico, e anche in senso retorico: l'insostenibile pesantezza della maggioranza di chi oggi parla di sport. E poi ancora l'acrobazia e la follia dell'inconsueto: guardare il mondo alla rovescia, al contrario di quello che vorrebbero farci vedere. Infine, in quell'«all'indietro» ci pare di sentire un invito a cercare nel passato. Em bycicleta ci andavano Poppino Meazza e Silvio Piola, Carletto Parola e Gigi Riva, forse ancora Marco Van Basten: ora, al massimo, si fa una rovesciata.
    Abbiamo provato ad andare anche noi em bycicleta e intraprendere il nostro piccolo viaggio nella memoria, nella storia, nella tecnica dello sport, universo ludico che non vorremmo consegnare del tutto a chi vorrebbe sostituire le nevrosi alle emozioni, il commercio alla bellezza della gratuità, l'erogazione alla partecipazione. Appassionati, non clienti.
    Come i pellegrini di Chaucer, riuniti allaTabard Inn prima di partire per Canterbury, abbiamo dunque preso le mosse, il 1° dicembre 2003, all'Usteria de San Bassan («la farmacia per sta' san»), in Borgo Adda, a Lodi.
    Em bycicleta è nata così, al cospetto di un piccolo gruppo di giornalisti eterodossi, di professori e ricercatori universitari, di lettori e di tifosi insoddisfatti. Siamo onorati di essere stati tenuti a battesimo da padrini come Gigi Garanzini, giornalista che ha scelto la Langa e il Nebbiolo alla faccia di chi gli offriva il McDonaId dello sport, e Paolo Sollier, centravanti del Perugia anni 70 che aveva (e che ha) il vizio di usare la testa non soltan-to per colpire il pallone. Dalle testimonianze delle loro singolari scelte di vita sportiva abbiamo tratto il viatico per il nostro cammino.

    Lodi, 1° dicembre 2003

     

    Il Blog Quasi Rete sul sito della Gazzetta dello Sport

     

     

    Racconti e ricordi di quelli di em bycicleta, presidio di fabulazione sportiva; una poesia di Franco Loi; un’intervista di Gianni Mura. Tutt’insieme fanno un coro, diciannove voci per Enzo Bearzot, il Grande Vecio del calcio italiano. Tutt’insieme fanno un libro, che è anche regalo per gli ottant’anni del Commissario Tecnico che nel 1982 portò l’Italia sul tetto del mondo.
    Enzo Bearzot, friulano, è nato il 26 settembre del 1927. Diciannove voci raccontano Enzo Bearzot. Con affetto non episodico.

    Dal Blog il re-censore

    La presentazione del libro a San Piero a Sieve  -  Foto

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