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    Ciaspolate insieme  (1034 Click)
    Racchette gratuite per i partecipanti al Parco Orsiera Rocciavrè
    07/12/2010
    Movie&Sport
    Ambiente
     

    Ciaspolate insieme

    È tempo di neve, è tempo di ciaspolare insieme.

    Le Guide del Parco propongono per le prossime domeniche escursioni guidate con le

    racchette da neve.

    La novità di quest’anno: sono a disposizione le racchette gratuite per i partecipanti

    alle escursioni, sia per bambini che per adulti.

    È inoltre attivo un servizio di affitto racchette da neve (per adulti e per bambini)

    anche per chi vuole ciaspolare senza guida.

     

    Le prossime escursioni in calendario:

    domenica 12 dicembre “Sulle tracce degli animali” con ritrovo alle 10 in frazione Adret di San Giorio e arrivo presso il rifugio Valgravio. Bella passeggiata alla scoperta del mondo animale del Parco grazie alle impronte che i nostri amici animali lasciano sulla neve. Abitudini, comportamenti e curiosità della fauna raccontati dalle Guide.

    domenica 19 dicembre “Il vallone della Roussa”, Val Sangone, con ritrovo alle 10 presso Forno di Coazze e arrivo al rifugio Osservatorio Palazzina Sertorio. Ciaspolata sulla pista agrosilvopastorale che conduce agli alpeggi del Sellery, dove si produce il celebre Cevrin di Coazze. La Palazzina Sertorio ha aperto quest’estate.

    Anticipiamo inoltre che dal 2 all’8 gennaio le Guide propongono “Le Giovani Marmotte - Sulle tracce del lupo”, soggiorno didattico presso il rifugio Amprimo per i bambini delle elementari

     

    Sulla pagina Facebook del Parco Orsiera Rocciavrè potete trovare moltissime immagini invernali.

    Per informazioni e prenotazioni:

    Guide del Parco – 3 Valli

    Tel. 0122/ 640069, 320/ 4257106,

    guide.parco.orsiera@ruparpiemonte.it

    Di seguito, la descrizione delle linee guida che hanno ispirato le scelte per le escursioni del 2011.

    Le proposte del 2011

    Quando si pensa ad un Parco Naturale si immagina subito un ambiente incontaminato, ricco di animali e piante pressochè indisturbati. Questo corrisponde al vero solo in parte. Il Parco Naturale Orsiera-Rocciavrè e le Riserve di Chianocco e Foresto ne sono un esempio perfetto: accanto ai paesaggi di forte suggestione, a emozionanti avvistamenti di aquile o stambecchi, ai profumi intensi delle fioriture, il territorio mostra anche i segni e le testimonianze di una millenaria frequentazione umana. La ricerca e l'osservazione di queste tracce possono essere altrettanto gratificanti di quelle naturalistiche.

    La forma delle montagne e dei valloni è rimasta pressoché invariata dalla fine dell'ultima glaciazione che le ha forgiate e modellate. Nei millenni successivi si affermano pastorizia e agricoltura. Risalgono al 2500 a.C. gli insediamenti preistorici nelle Riserve di Chianocco e Foresto; mentre si innalzavano le piramidi di Cheope e la Sfinge, Troia veniva distrutta per la prima volta, gli Assiri dominavano la Mesopotamia e in America si coltivava la patata, le nostre valli venivano attraversate da pastori nomadi che nel condurre le greggi ai pascoli utilizzavano grotte e anfratti rocciosi come ripari stagionali. La transumanza e la monticazione sono pratiche antiche, che ancora oggi vengono praticate nel Parco d'estate. Altri più leggendari transiti hanno interessato le nostre montagne. Carlo Magno nel 773 passa in Valle di Susa per sorprendere i Longobardi e l'odierno Sentiero dei Franchi ne rievoca l'itinerario. Nel 1200 i Certosini si stabiliscono a Montebenedetto. Gli abitanti della penisola italiana sono circa 8 milioni che si ridurranno di un terzo a causa della peste del 1300 e i monti sono ancora ricoperti di foreste abitate da orsi, lupi, linci e avvoltoi, che alimentano numerose leggende e danno origine ai toponimi locali, primo tra tutti il nome della montagna che dà anche il nome al Parco. Dal 1400 inizia la Piccola Età Glaciale che durerà fino al 1850 e i Certosini si spostano prima a Banda e successivamente ad Avigliana e Collegno; in questi secoli il nostro territorio passa spesso dalla dominazione dei Savoia a quella francese, e viceversa. Le costruzioni dei vari forti che costellano il Parco riflettono questa alternanza. Intanto uomini e donne lavorano la montagna: dissodano, alzano muretti a secco per coltivare patate, grano e segale. Tagliano legna e producono attrezzi e carbone: alla fine del 1800 Villar Focchiardo rifornisce di carbonella pregiata le nuove torrefazioni e manifatture tabacchi di Torino. All'inizio del 1900 il Parco conosce il primo afflusso turistico. I borghesi delle città approfittano della ferrovia per scampagnate e gite in Val Sangone e a Pian Cervetto dove viene costruito l'Albergo dei Viaggiatori, oggi ancora visibile.

    Le montagne da sempre costituiscono un rifugio sicuro nei periodi di oppressione: nel 1500 i Valdesi perseguitati trovano rifugio nelle valli Chisone e Pellice; i partigiani della Resistenza approfittano dei nascondigli delle nostre valli, dove i rifugi Amprimo e Valgravio sono rasi al suolo dalle truppe naziste.

    Con la ricostruzione e l'industrializzazione seguite alla fine dell'ultimo conflitto mondiale le nostre  montagne si spopolano. I boschi, non più limitati dall'azione umana, si riprendono inesorabilmente i pascoli e i campi coltivati, i sentieri si ostruiscono e le case di pietra crollano. Bisogna aspettare gli anni '80 perchè una nuova attenzione all'ambiente porti alla nascita dei Parchi e ad un turismo "verde". Oggi che il vibram ha sostituito gli scarponi chiodati, che i capi tecnici hanno soppiantato la lana e il panno e la paura di perdersi è annullata dai GPS, percorrere i sentieri del Parco vuol dire anche rivisitare la storia quotidiana e centenaria illustrata da vecchie borgate, antiche carbonaie, muretti a secco e pozzi abbandonati: un vero museo all'aperto.

    Il Parco tutela il territorio non solo vietando la caccia e reintroducendo gli stambecchi, ma raccoglie testimonianze e ricordi proponendoli agli escursionisti attenti e sensibili: l'Uomo e la Natura risultano uniti, il loro rapporto si modifica nel tempo e i Parchi ne raccontano l'evolversi. Gli itinerari proposti sono pensati come passeggiate, naturalistiche e culturali, per famiglie. Solo alcuni sono un pò più impegnativi sul piano fisico. Nessuno però richiede un’attrezzatura particolare se non il normale equipaggiamento di un'escursione in media montagna.




     
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