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    Cencio il nano  (1339 Click)
    A macchiare di ricordi un muro dell' Associazione Bocciofila Modenese,... Testo e video di Guccini
    06/05/2009
    nanus_09
    Sport
     

     

     

    Ci sarà forse ancora, appesa in qualche angolo
    o a macchiare di ricordi un muro dell' Associazione Bocciofila Modenese,
    fra mucchi di coppe e trofei vinti in tornei ogni volta "del secolo",
    glorie oscure di eroi dell' a punto, del volo, delle bocciate secche e tese
    quella foto sul pallaio, presa una sera di quasi estate
    con me e Cencio vicini, fintamente assorti a guardare il punto,
    perchè l' umorismo popolare volle immortalare assieme me, il Gigante,
    e Cencio il Nano, viso già d' uomo serio, compreso, quasi compunto...

    Non so come sia capitato in mezzo a noi, confuso branco adolescente di un periodo oscuro
    di amori e di domande che gonfiavano la testa e i fianchi a ondate sofferte ma cercate
    e poi quei raspare fra sottovesti in nailon, rubando al buio quel po' di rubabile,
    scoprire e esser scoperti, coraggiosi ed incerti e dopo,
    in branco, raccontarsi e tutti a turno ad ascoltarsi, ma lui...

    Eh, lui non aveva un amore da dire, no, lui non aveva una storia,
    solo crearsi avventure di cosce e di seni che poi ci sparava a brutto muso
    e noi lì ad ascoltarlo sorridendo, senza razzismo né boria,
    ma senza capire ciò che voleva essere anche lui, solo un normale adolescente ottuso.

    Eppure usava lo stesso barbaro gergo e gli stessi jeans consumati
    e amava gli stessi film di bossoli e marines lungo i mari giapponesi,
    parlava di rock e fumetti, e non perdeva i cartoni animati
    e come noi guardava esplodere il mondo con gli stessi occhi attenti, spauriti, sorpresi...

    Ma cosa pensava lontano da noi, cosa sognava quand' era da solo?
    Con le stesse voglie e con gli stessi eroi, ma ali più piccole per lo stesso volo.
    Forse sognava anche troppo e davvero, certo in quel branco si sentiva perso.
    Dove scappare per sentirsi vero, dove fuggire per non essere diverso?
    E sognò il circo, realtà capovolta, mondo di uguali perchè tutti strani,
    la nostra solita realtà stravolta, quell' Eden senza giganti o nani.
    "Cencio è scappato via, ma l' han già beccato!" Dopo due giorni era già ritornato...

    Ma il tempo più ottuso di noi incalza per tutti, sia per i giganti che i nani:
    chi immaginava allora che ognuno sarebbe finito in un proprio circo personale?
    Vincenti o perdenti non importa, ma quasi mai secondo i propri piani,
    con la faccia tinta, sul trapezio, fra i leoni, solo attenti a non farsi troppo male.
    Qualcuno m' ha detto che vivi in provincia, con una ballerina bulgara o rumena;
    chissà se hai poi trovato di dentro la tua vera altezza?
    Addio amico venuto dal passato per un momento appena,
    addio giorni andati in un soffio, amici mai più incontrati; s'ciao, giovinezza...




     
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