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    Cultura domestica  (1176 Click)
    50 specialità culinarie nell'androne del condominio
    08/06/2008
    nanus_08
    Futuro
     

    Per 15 anni non ho mai partecipato ad un'assemblea di Condominio. Senza nessuna ostilità ho preferito farmi i fatti miei e al di là del buongiorno buona sera non ricordo un caffè in compagnia di un mio condomino. Pur appertenendo tutti alla Cooperativa Di Vittorio solo con due vicini di piano le chiacchere, piacevolmente fatte nell'androne o vicino alle macchine, avevano superato i 5 minuti.

    Un mesetto fà comparì in bacheca un foglietto che invitava tutti , per la prima volta in quindici anni, a organizzare una cena di condominio il 7 Giugno 2008 negli spazi del pian terreno. Pensai subito di partecipare e mi stupii di questo slancio. Il foglietto di invito ha avuto qualche traversia e con cocciutaggine è stato riproposto accrescendo negli organizzatori, e in noi possibili partecipanti, uno spirito di corpo che per altri era normale e che che per me era nuovo.

    Sin dal mattino i soci più intraprendenti avevano abbellito lo spazio grigio del piano terreno di tavolate apparecchiate con una cura dei particolari che mi aveva colpito. Tovagliolini ripiegati sotto il piatto di ognuno, pane e grissini in quantità rassicuranti, colori delle tovaglie gradevoli e un insieme di ordine e di ricchezza. Un angolo, segnalato come discoteca, era stato attrezzato per la musica e i CD che qualcuno avrebbe portato erano pure belli.

    Io ero imbarazzato dal vedere questa curata organizzazione, questo ordinato e fantasioso adoperarsi di almeno quindici persone e sapere di non aver fatto niente. Le rassicurazioni sono state stranamente convincenti. L'altro panda piemontese del condominio è la mia vicina di piano cui qualche volta ho dato la delega e con cui si è parlato spesso di bertinotti ma che per altro non sapevo se avrebbe partecipato. Mentre aspettavamo le 20, ora convenuta, ho scoperto che il delegato di scala è uno degli animatori dell'iniziativa in programma il giorno successivo alla Stazione Dora, al balon, dove si potranno ammirare vecchie locomotive e mi ha confermato che è stato un errore strategico non utilizzare il patrimonio di lineee ferroviarie metropolitane. Il condomino coi capelli bianchi mi raccontava della barriera corallina e della fauna marina mentre poco prima delle venti è arrivato anche il presidente della Cooperativa. L'amministratore non c'era ancora ma l'accoglienza dei soci  è stata spontaneamente calorosa da parte di tutti e, in tutta la sera, nessuno credo lo abbia tormentato coi riscatti auspicati.

    Su ogni tavolo almeno due plateau di salami, verdure e formaggi ci attendevano insieme a olive verdi e nere. Vini prevalentemente chiari con bottiglie di qualità e aperitivo con il melone sia alcolico che analcolico. Sedutomi in un angolo con l'altro panda piemontese ho scoperto che aveva il nome di mia nonna, radici mandrogne e un nonno anarchico individualista. Ci erano vicini il signore con la barba e la moglie , di non so quale piano, che ho scoperto profondo conoscitore musicale. Allo stesso tavolo alcune delle meravigliose artefici di questo prodigio.

    Le donne , protagoniste della serata, correvano su e giu dall'atrio alla cucina domestica per controllare i tempi di cottura. Gli antipasti infatti erano tanti: dalle tortine, ai salumi, alle polpettine ,dalle insalate a una leggendaria insalata di polpo che ho preso tre volte. Tutti erano eccellenti per qualità e sapore, per cottura o per sughetto. Cominciavo a riconoscere i sapori della campania o della sicilia ma se avessi voluto riprovare un sapore della calabria sarebbe bastato rialzarsi e avvicinarsi agli otto metri di tavolo imbanditi da decine di piatti.

    Erano passate le nove, era stata aggiunta una tavolata di venti ospiti inaspettati e si era raggiunto il numero di cento convitati.

    Il vino cominciava a rendere allegri quando è iniziata la sfilata dei primi che le donne di casa, madri e figlie, affiancavano in rapida successione sostituendo tutti i plateau degli antipasti. L'enorme tavolata era piena di ogni tipo di pasta al forno, lasagne, risotti. Almeno quindici teglie e ognuna di queste avrebbe garantito almeno due stelle michelin a qualsiasi ristorante. Le culture più profonde emergevano con ricchezza da questi primi e i secondi sarebbero stati ancora più rivelatori delle diverse origini. Ho cominciato a cercare di accoppiare mentalmente ciò che mangiavo immaginando da quale famiglia provenisse. Non ho voluto saperlo per nessun piatto ma di ognuno ho immaginato la cucina del nostro condominio ma sopratutto ricordato dove o  chi mi ricordasse quel boccone. In quale viaggio della giovinezza avessi assaporato quel sapore. Mi ritrovavo di colpo, grazie la cibo, non più straniero nel mio condominio. Tra il primo e il secondo la figlia grande del delegato insieme al marito tunisino aveva portato il cous cous. Solo un arrosto, ottimo, era piemontese. Tutto il resto era cucina meridionale, tangibile esempio di cultura. Una cultura di piatti nati poveri che ora sono ricchi di sapori millenari e di quotidiana goduria.

    Ho detto esplicitamente a tavola che questo pranzo sarebbe stato un'occasione unica e lo è stata. Mai ho mangiato così bene per quantità e qualità delle proposte culinarie. In nessun ristorante al mondo la sapienza di tante donne avrebbe potuto trovare un'unica sede di degustazione. In un androne abbiamo mangiato da re.

    I fumatori trovavano frescura davanti al portone, i ragazzi giocavano con la palla, qualcuno messaggiava o telefonava. In tranquillità, senza l'impegno di alcun discorso serio, si trascorreva la serata tra un bicchiere e un boccone. Quando sono arrivati i dolci è stato un delirio. Essi da soli avrebbero meritato le cento persone convenute. L'assalto alla tavolata è stato impetuoso non ostante fossimo intorno alla mezzanotte e le signore, che evidentemente sono più previdenti, ne hanno mangiati di più dei ragazzi.

    Per terminare al meglio la serata è sbucata, a un certo punto, una palla di gomma piuma identica a quella che regalai al ragazzo che aveva sgambettato l'obiettore. Ho tenuto pippo, il piccolo cane nero identico a uander, mentre i ragazzi giocavano. Ho scoperto che il ragazzino col cane giocava da portiere e non lo sapevo. Loro hanno scoperto che io alleno adulti e gli ho fatto vedere sul cellulare il video di miky che oggi su You Tube è a 2175 clik.

    Quando, quasi alle due, ho deciso di risalire mi domandavo come avrei potuto ringraziare per la stupenda serata. Ho deciso di farlo in modo che più pubblico non si può. Segalerò queste righe al delegato.




     
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    UtenteData/OraCommento
    Utente non registrato14/06/2008
    12.35.26
    ciao sono una delle donne protagoniste che x andare su e giu dal mio piano vi garantisco piano alto facevo le scale xchè funzionava un solo ascensore e l'altro perennemente occupato.Risultato tanto male alle gambe ma tanta gioia e già pronta il giorno dopo a organizzare un dopo cena nell'atrio x gio.21
    Utente non registrato14/06/2008
    12.47.13
    dopo cena che passeremo in compagnia del cantastorie Nonò che ci delizierà con le sue canzoni accompagnandosi con l'inseparabile chitarra.Tutti i condomini sono invitati a partecipare.Biglietto d'ingresso qualche torta o crostata fatta in casa.Caffè,limoncello,grappa,angurie,bibite ci sono già.Siete tutti invitati Ciao ci vediamo sotto sabato 21 c.m. grazie


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