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    Scopigno, l'anti mago, il Filosofo  (4598 Click)
    L'uomo che ha guidato Gigi Riva, i suoi compagni e forse anche la Sardegna intera allo Scudetto
    11/07/2009
    esedra
    Calcio
     

    Manlio Scopigno, detto "il filosofo" per la sua visione disincantata del calcio, per la sua arte di sdrammatizzare ogni situazione.Ricordato spesso come amante della buona lettura e dei piaceri della vita (compresi whisky e sigarette) è stato anche uno dei tecnici più innovatori della sua generazione ed uno dei più preparati di sempre.

    Da  La posta del Gufo

    Scopigno "l'antimago"

    Era quello un calcio di allenatori-stregoni, fra il profeta (Helenio Herrera, Pesaola) e l'asceta (Heriberto), fra il fattucchiere (Pugliese) e il personaggio della commedia dell'arte ("Paron" Rocco); Scopigno non è certo inquadrabile in uno stereotipo fra questi, lo definiscono il "filosofo" per la sua raffinata cultura e per l'apparente disincanto con il quale osserva il calcio, per l'arte di sdrammatizzare gli eventi. Calciatore mediocre e sfortunato al Napoli, dove chiude presto la carriera per un grave infortunio, come allenatore in Serie A ha fatto bene a Vicenza, dove ha portato la squadra al sesto posto risultato migliorato poi solo ai tempi di Paolo Rossi. In quella squadra oltre al famoso Vinicio giocava anche l'avvocato Campana fondatore del sindacato calciatori. Scopigno è il contrario della figura caricaturale dell'allenatore-mago molto in voga a quei tempi. Per lui non conta molto la rigida osservanza del ritiro e della castità, il maniacale controllo delle diete e dei carichi di lavoro, la puntualità nell'andare a letto alle nove. Pierluigi Cera raccontò una volta :-

    " Scopigno era arrivato da poco. Eravamo in ritiro per una partita di Coppa Italia e in sette o otto , in barba alle regole, ci eravamo dati appuntamento in una camera per giocare a poker. Fumavamo tutti e giocavamo a carte sui letti. C'era anche qualche bottiglia che non ci doveva essere. Ad un tratto si apre la porta : è Scopigno. Oddio, penso, ora ci ammazza (Silvestri lo avrebbe fatto), se ci va bene ci leva la pelle e ci fa appioppare una multa ! Scopigno entrò, nel fumo e nel silenzio di noialtri che aspettavamo la bufera, prese una sedia, si sedette vicino a noi e disse tirando fuori un pacchetto di sigarette :- "Do fastidio se fumo ?" - In mezzora eravamo tutti a letto ed il giorno dopo vincemmo 3-0.

    Scopigno però è anche un tecnico coi controfiocchi, quel Cagliari comincia a plasmarlo, a costruirselo pezzo dopo pezzo. Il punto di forza è indubbiamente l'attacco ed in una delle convocazioni della Nazionale il Cagliari fornisce addirittura tre punte : Rizzo, Boninsegna e Riva ! Il gioco di Scopigno esalta proprio le caratteristiche di Riva che al suo primo anno col tecnico reatino vince la classifica cannonieri ed i rossoblù si piazzano al sesto posto, a ridosso delle grandi. Ma il suo rapporto con la dirigenza è difficile, in particolare con il Presidente Rocca, con il quale il dissidio si acuisce anche per motivi extracalcistici mai chiariti. Durante una tournée negli USA, mentre il calciomercato vede Inter, Juve e Milan scatenate all'inseguimento di Riva, fra i due arriva la rottura. Al ritorno il Presidente Rocca telefona a Scopigno per comunicargli l'esonero. Il "filosofo" gli risponde alla sua maniera: -   "Presidente Rocca, faccia presto, ho la minestra in tavola e non vorrei si raffreddasse..."

     

    da Wikipedia      ...di tutto mi sarei aspettato in vita mia fuorché di veder giocare Niccolai via satellite...".[

    Manlio Scopigno (Paularo, 20 novembre 1925Rieti, 25 settembre 1993) è stato un allenatore di calcio e calciatore italiano, di ruolo terzino. Famoso per aver vinto lo scudetto con il Cagliari nel 1970.

    Cresciuto a Rieti, dove si trasferisce con la famiglia dopo che il padre, Guardia Forestale, venne inviato lì, rimane sempre legato alla cittadina laziale.

    Gioca in Serie C con il Rieti nel ruolo di terzino, dimostrando uno stile di gioco diverso da quello deciso e a volte rude dei difensori del tempo. Milita poi in Serie B, nelle file della Salernitana. La sua carriera nsi interrompe bruscamente tre anni dopo quando, al passaggio al Napoli, è vittima di un terribile incidente (rottura dei legamenti del ginocchio, infortunio all'epoca senza rimedio) durante la sfida casalinga col Como, per ironia della sorte pochi istanti dopo aver segnato la sua unica rete in Serie A

    Iniziò ad allenare nelle serie minori, diventando poi amico dell'allenatore del Lanerossi Vicenza Roberto Lerici, conosciuto ad un corso per allenatori. Diventato secondo dell'allenatore biancorosso, nella stagione 1961-62 Lerici è esonerato ma consiglia i dirigenti a dare la panchina a Scopigno. Rimane a Vicenza fino al 1965 ottenendo due ottimi piazzamenti, un sesto ed un settimo posto, portando il Vicenza fra le migliori provinciali.

    Passato al Bologna, vive una stagione sfortunata venendo esonerato e poi chiamato al Cagliari nell'estate 1966. Nonostante il sesto posto finale la dirigenza preferisce sollevarlo dall'incarico affidando la panchina ad Ettore Puricelli.

    Scopigno passa quindi la stagione 1967-1968 ufficialmente da disoccupato. In realtà il tecnico friulano è regolarmente stipendiato dall'Inter affinché sia disponibile alla sostutizione del bizzoso Helenio Herrera, ormai al termine della sua avventura sulla panchina nerazzurra. All'inizio della stagione 1968-1969 torna alla guida del Cagliari.

    Nel giro di pochi anni guida la squadra sarda ai vertici del calcio italiano con il secondo posto nel 1969 e soprattutto lo storico scudetto del 1970, il capolavoro della sua carriera, anche se non può sedersi in panchina per buona parte del girone di ritorno a causa di una squalifica di cinque mesi per offese ad un guardalinee.

    Dopo la conquista del titolo di Campione d'Italia resta altri due anni in Sardegna, quindi dopo un anno sabbatico viene ingaggiato dalla Roma per la stagione 1973-1974, ma abbandona la panchina dopo solo sei giornate, forse dopo aver verificato di non poter reggere la pressione di una piazza molto più esigente di Cagliari.

    La stagione successiva accetta, a campionanto in corso, di subentare ad Ettore Puricelli sulla panchina del Lanerossi Vicenza coinvolto nella lotta per non retrocedere. Il campionato si conclude con la retrocessione della squadra veneta. Scopigno resta alla guida dei biancorossi anche la stagione successiva in Serie B alla ricerca di un immediato ritorno nella massima serie, ma l'esito è deludente e complice una malattia che lo costringe a letto per mesi, Scopigno lascia la panchina con il Lanerossi in zona retrocessione (a fine stagione i veneti otteranno una sofferta salvezza). Da allora nonostante non si sia mai ufficialmente "ritirato" non viene più ingaggiato come allenatore

    Dopo avere superato le conseguenze di un primo infarto, Scopigno scompare nel 1993, all'ospedale di Rieti, vittima di un secondo arresto cardiaco.

    In suo onore si gioca il torneo "Memorial Scopigno", in cui si ricorda anche il fratello Loris, anch'egli sportivo e calciatore.

    Nel 2005 è stato a lui intitolato lo stadio "Centro d'Italia" di Rieti.

    Nello stadio Sant'Elia di Cagliari, che fu aperto subito dopo il campionato dello scudetto, è a lui dedicata la tribuna d'onore.




     
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