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    Baggio: Borgonovo eroe moderno  (4600 Click)
    A Firenze viene dedicato a Borgonovo l'incontro Fiorentina- Milan
    08/10/2008
    Movie&Sport
    Calcio
     

    L'articolo della Gazzetta

    La storia di Stefano Borgonovo

    Stefano Borgonovo (Giussano17 marzo 1964) è un ex calciatore e allenatore di calcio italiano, che giocava nel ruolo di centravanti.

     

    Gli esordi al Como

    Ha esordito in Serie A pochi giorni prima del suo diciottesimo compleanno, il 14 marzo 1982 con la maglia del Como contro l'Ascoli. Nelle due stagioni seguenti ha giocato sempre con i lariani fra i cadetti, senza riuscire a mettersi mai in luce per passare nel 1984 alla Sambenedettese con cui disputa un ottimo campionato segnando 13 reti. Torna l'anno seguente al Como, in Serie A, disputando un'altra ottima stagione con 10 reti, a cui seguono altre due annate tra gli azzurri.

    Alla Fiorentina con Roberto Baggio

    Nel 1988 viene acquistato dal Milan e subito girato in prestito alla Fiorentina. In maglia viola Borgonovo esplode formando con Roberto Baggio una coppia eccezionale di attaccanti, soprannominata "B2". I due giocatori realizzano 29 dei 44 gol totali messi a segno in campionato dalla Fiorentina: 14 per Stefano Borgonovo, 15 per Roberto Baggio. Di Borgonovo restano memorabili due gol: quello di testa su corner di Baggio che regala ai viola la vittoria per 2-1 sui rivali della Juventus, e quello al 90’ che sancisce il 4-3 contro l'Inter capolista e futura campione d'Italia: Borgonovo intuisce il retropassaggio di Bergomi a Zenga, lo intercetta con uno scatto fulmineo e deposita la palla in rete.

    Sempre nel 1988 Borgonovo viene chiamato in Nazionale, con cui esordisce il 22 febbraio 1989 nella ripresa contro la Danimarca. Nel giro di un mese colleziona 3 presenze, che tuttavia saranno le sole della sua carriera, dopo quelle nell'Under 21 del 1985.

    Al termine della stagione il Milan, proprietario del cartellino di Borgonovo, richiama l'attaccante a Milano, nella speranza di trovare in lui il sostituto ideale di Pietro Paolo Virdis. Borgonovo vuole restare a Firenze, città alla quale è ormai legatissimo: insiste quindi con Adriano Galliani affinché gli venga concesso almeno un altro anno di prestito, ma la sua richiesta non viene esaudita. [1]

    Il Milan e la Coppa dei Campioni

    Rientrato al Milan Borgonovo fatica ad ambientarsi: non digerisce gli schemi di Arrigo Sacchi, e continua a sentire una forte nostalgia per Firenze e la Fiorentina. Ciò nonostante il suo avvio è promettente: segna un gol nel 3-0 contro il Cesena alla prima di campionato, e una tripletta al Galatasary. Purtroppo però dopo soli due mesi si infortuna gravemente al ginocchio.

    Operatosi a Firenze per sua volontà, rientra dopo una lunga convalescenza appena in tempo per dare un buon contributo nella vittoria finale in Coppa dei Campioni, segnando gli unici due gol in trasferta della squadra (ad Helsinki e in semifinale contro il Bayern Monaco). Fondamentale si rivela la sua prestazione proprio nelle due partite di semifinale il contro il Bayern Monaco: all'andata il Milan passa in casa per 1-0 con un rigore di Marco van Basten fischiato per un fallo sull'ex giocatore di Como e Fiorentina; al ritorno Borgonovo segna il gol in trasferta che, nonostante la sconfitta per 2-1, spinge il Milan verso la finale. Nei supplementari di quella partita, all'ultimo minuto, Borgonovo manda incredibilmente alto il tiro del possibile 2-2, sfiorando una storica doppietta in Europa.

    Dopo il Milan

    Al termine della stagione, nonostante gli elogi di Arrigo Sacchi, che lo avrebbe volentieri tenuto al Milan, Borgonovo vuole coronare il suo sogno di vestire nuovamente la maglia viola. Stefano però, reduce dall'infortunio al ginocchio, non è più lo stesso di prima. Anche la Fiorentina è cambiata molto: dopo le cessioni Baggio e Dunga la proprietà del club è passata a Mario Cecchi Gori, che come primo acquisto annuncia proprio Borgonovo.

    Dopo due stagioni (7 reti e 42 presenze tra campionato e Coppa Italia) Borgonovo nel 1992 lascia la Fiorentina e si trasferisce al Pescara. A Pescara Stefano segna 9 reti, ma non riesce a salvare la squadra dalla serie B. A gennaio dell'anno successivo, durante il mercato di riparazione, Borgonovo torna in serie A passando all'Udinese, con cui segna 5 reti in 12 partite. Proprio a Udine chiude nel 1996 la carriera, dopo la parentesi di un anno al Brescia: nelle ultime due annate non riesce mai ad andare in gol.

    Dopo il ritiro

    Passano un po' di anni prima che Stefano muova i primi passi da allenatore, tutti compiuti all'interno della società che l'ha visto crescere, il Como, con le diverse formazioni giovanili. Lascia nel 2005 per problemi di salute.

    Il 5 settembre 2008 annuncia di essere stato colpito (come tanti altri giocatori del passato) dalla SLA (sclerosi laterale amiotrofica) e di non riuscire a parlare se non per mezzo di un sintetizzatore.[2][3] [4]

    La notizia del dramma di Borgonovo raggiunge anche il ritiro della nazionale, in quella data impegnata in vista della preparazione a due incontri di qualificazione ai Mondiali di Calcio del 2010, dove Gianluigi Buffon e Fabio Cannavaro si dicono preoccupati perchè negli ultimi anni molti calciatori ritirati sono stati colpiti dalla SLA (tra cui il giovane Lauro Minghelli, Adriano Lombardi, Albano Canazza, Piergiorgio Corno e Gianluca Signorini storica bandiera del Genoa). Mercoledì 8 ottobre 2008 allo stadio Franchi di Firenze Fiorentina e Milan scenderanno in campo per una amichevole in nome di Borgonovo e il ricavato andrà alla ricerca della SLA.[5] . Domenica 21 Settembre 2008 allo stadio Sinigaglia di Como in occasione della partita di campionato tra il Como e la Canavese è stato organizzato un evento che ha visto partecipare lo stesso Borgonovo e molti suoi ex compagni e avversari. L'incasso della giornata è andato interamente alla neonata Fondazione




     
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