Torino, muore Carpanini candidato sindaco ulivista

TORINO - Tragedia nel centrosinistra torinese. È morto ieri sera Domenico Carpanini, 48 anni, vicesindaco della giunta uscente dell' Ulivo guidata da Valentino Castellani e candidato alla poltrona di primo cittadino di Torino alle prossime elezioni amministrative. Un malore improvviso, forse un ictus, lo ha colpito poco dopo l' inizio del suo primo faccia a faccia, nella sede dell' associazione dei commercianti, con il suo avversario politico Roberto Rosso, candidato della Casa delle libertà. La morte di Carpanini ha ricordato a molti quella del segretario del Pci Enrico Berlinguer, stroncato da un ictus durante un comizio a Padova nell' 84. Il dramma si è consumato poco dopo le dieci. Carpanini aveva appena terminato il suo secondo intervento della serata, affrontando il tema della sicurezza. Stava parlando Rosso, quando il vicesindaco è sbiancato in volto ed è crollato sul tavolo. È stato subito soccorso dal verde Silvio Viale e dal popolare Marco Calgaro, entrambi medici. La sala è stata immediatamente sgomberata, ed è stata chiamata un' ambulanza. Ma a nulla è servito il tentativo di rianimarlo. Carpanini si è spento mezz' ora dopo il malore. Ad assistere sgomento e in lacrime all' agonia del suo braccio destro, c' era il sindaco Valentino Castellani. Di professione bancario e in politica da decenni, prima nello Psiup, poi nel Pci e successivamente, nei Ds, Carpanini era stato consigliere comunale per la prima volta nel 1980. Di lui l' ex sindaco Diego Novelli diceva: «Pare che il municipio sia il suo negozio: lui apre, lui chiude». Nel 1983, dopo lo scandalo delle tangenti noto come lo «scandalo Zampini», che travolse la giunta rossa, divenne capogruppo del Pci. Una carica che mantenne fino al '92. L' anno dopo, con l' avvento della nuova amministrazione Castellani, venne eletto presidente del consiglio comunale. Nell' ottobre del 94 festeggiò 600 sedute in consiglio comunale consecutive. Nel '97, divenne il vice del sindaco Castellani, occupandosi soprattutto dei temi della sicurezza, che avevano animato la campagna elettorale. Soprannominato lo «Sceriffo», all' inizio di febbraio era stato scelto come successore di Castellani, dopo un lungo dibattito tra le forze dell' Ulivo. Si era buttato a capofitto in questa difficile prova, il cui primo scoglio era rappresentato ieri sera dal primo confronto con il candidato del Polo. Lo stress accumulato in questi mesi aveva preoccupato il suo medico. Due giorni fa, visitandolo, gli aveva detto di essere più tranquillo. Ma Carpanini aveva continuato a lavorare tante ore in Comune. Fino all' ultimo.

GINO LI VELI MASSIMO NOVELLI