Da Seattle a San Diego. Passando per San Francisco, Los Angeles, Las Vegas. Nel giro di una notte la West Coast americana diventa l’Eldorado dello spinello libero. California e Nevada legalizzano la marijuana. Stesso responso anche in Massachusetts e Maine. Solo in Arizona il referendum viene respinto. Mentre Florida, North Dakota e Arkansas si aggiungono alla lista di Stati che consentono l’assunzione di cannabis per scopi terapeutici.

La canna libera era già realtà in Alaska, Colorado, Oregon, Stato di Washington e Washington D.C.. Ma la tornata elettorale statunitense stravolge la geografia anti-proibizionista. Soprattutto il voto californiano è destinato a fornire nuovo slancio ai movimenti per la legalizzazione dell’erba. Sei anni fa un analogo referendum fu respinto con il 54% di no. Ma oggi il panorama è cambiato.

In California, grazie al via libera alla “proposition 64”, i maggiori di 21 anni potranno fumare spinelli in casa o nei locali preposti, possedere fino a 28 grammi di marijuana per uso personale e coltivare fino a sei pianti di cannabis (purché non siano visibili al pubblico). La nuova legge californiana prevede che sia lo Stato che le città possano tassare la coltivazione e la vendita di erba. I tecnici stimano nuove entrate per almeno un miliardo di dollari all’anno. Secondo uno studio dell’University of the Pacific di Stockton, solo in California, si creeranno ventimila nuovi posti di lavoro.

«Questo è il risultato più importante nella storia del movimento anti-proibizionista della marijuana», afferma Rob Kampia, direttore esecutivo del Marijuana Policy Project, che ha sostenuto il referendum californiano. Secondo un sondaggio Gallup, sei cittadini su dieci sono favorevoli alla legalizzazione della marijuana. Oggi quasi 68 milioni di americani, circa il 21% della popolazione degli Stati Uniti, vivono in Stati dove è consentito fumare cannabis. Ecco perché ora anche il nuovo inquilino della Casa Bianca dovrà prendere atto che il divieto di cannabis a livello federale è sempre più incomprensibile.

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