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Fuori programma del Papa: va al pronto soccorso delle Molinette per vedere l'amico

Un blitz all'ora di cena: Bergoglio si è presentato allo sportello del triage per avere notizie di monsignor Becciu che aveva avuto un malore. Poi foto con i dipendenti

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Alle 1 9,45 un’auto scende la rampa del pronto soccorso delle Molinette in corso Bramante: «Ce lo siamo visti arrivare all’improvviso. E’ andato allo sportello del triage, come un comune paziente, e ha voluto sapere dove era stato ricoverato il suo amico. Siamo rimasti tutti di sasso». Il responsabile del Dea, Francesco Enriquens, ricorda così l’improvvisata di papa Francesco: «Ho una certa età e ne ho viste tante. Ma è stata davvero una grande emozione».
Ieri all’ora di pranzo, durante la Messa in piazza Vittorio, Giovanni Angelo Becciu, sostituto per gli affari generali della Segreteria di Stato vaticana, ha avuto un malore ed è stato ricoverato alle Molinette. «Nulla di preoccupante», riferiscono i medici. Dovrebbe trattarsi di una forma influenzale intestinale. Il prelato ha trascorso la notte in rianimazione in via precauzionale ma dovrebbe essere dimesso oggi.
L’improvvisata del Papa ha scombussolato il normale tran tran del pronto soccorso. «Stavamo per tenere il briefing sull’emergenza - racconta Enriquens - una attività che normalmnente si svolge quando grandi eventi richiamano in città decine di migliaia di persone. In quei casi abbiamo un piano di montioraggio particolare. Ci eravamo appena radunati quando si è spalancata la porta ed è comparso il Papa. Non riuscivamo a capacitarci che avesse deciso di arrivare senza alcun preavviso, come un comune cittadino che decidesse di venire a trovare un amico ricoverato. Ha cominciato a stringere mani e a sorridere a tutti: pazienti, infermieri, medici. Ci siamo sentiti un po’ tutti contagiati da un modo di fare tanto semplice e cordiale».
Dopo la breve visita al cardinal Becciu, Papa Francesco ha salutato ed è ripartito in auto verso la sede dell’arcivescovado dove ha cenato e ha trascorso la notte. «Dopo questa improvvisata e la benedizione del Papa - conclude Enriquens - anche noi ci sentiamo più protetti e in luoghi come questo abbiamo sempre bisogno di una benedizione »