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L'abbraccio misterioso di Cristiano Ronaldo: era il fratello alcolista

In molti si sono chiesti chi fosse il ragazzo misterioso abbracciato da CR7 subito dopo la finale di Champions. Sembrava fosse il suo amico fraterno Albert Frantau, ma in realtà si tratta di suo fratello Hugo che gli aveva promesso, in caso di vittoria della coppa, di smettere di bere
di PIER LUIGI PISA

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ROMA - "Chi  ha abbracciato Ronaldo?". Se lo sono chiesto in molti al termine della finale di Champions League, quando il fuoriclasse portoghese  -  autore del definitivo 4-1 sull'Atletico Madrid  -  ha festeggiato la vittoria trascinando sul campo un ragazzo che si trovava sugli spalti dello stadio Da Luz di Lisbona. Quell'uomo che CR7 ha stretto a lungo era suo fratello maggiore: Hugo.

Il loro abbraccio commovente nascondeva una storia altrettanto emozionante. Hugo ha un grande problema con l'alcol. E aveva promesso al Pallone d'Oro che, se il Real Madrid avesse vinto la Champions, lui avrebbe provato a smettere. Ronaldo, cresciuto con un padre alcolista - morto nel 2006 - che non è mai riuscito ad allontanare dalla bottiglia, non poteva che pensare a Hugo dopo i 120' giocati sabato scorso. Lo ha raggiunto a torso nudo, dopo aver mostrato i muscoli "alla Balotelli", e gli ha regalato la sua maglia numero 7. La stessa che, qualche ora più tardi, Hugo pubblicherà su Facebook.
Questa la storia, vera, che ha impreziosito l'ultima notte di Champions. Una storia che blog e social network - e diverse testate autorevoli che non hanno effetttuate le dovute verifiche - hanno letteralmente stravolto, ripescando per l'occasione una bufala da libro Cuore che avvolge da tempo gli esordi di Ronaldo. Per il web il ragazzo "misterioso" abbracciato dall'attaccante portoghese sarebbe un ex compagno di squadra: Albert Frantau.

Da tempo circola in rete una dichiarazione - mai confermata - di CR7 su questo fantomatico amico fraterno: "A lui devo il mio successo - avrebbe detto il n. 7 del Real - Giocavamo insieme quando un osservatore dello Sporting Lisbona è venuto da noi e ci ha detto: 'Prenderò chi di voi, oggi, segnerà più gol'. Quella partità finì 3-0. La prima rete la segnai io, lui la seconda. Prima della fine Albert scartò il portiere e invece di calciare in porta mi passò il pallone, regalandomi il più facile dei gol e l'accesso alla Sporting Lisbona Accademy. Quando gli chiesi perché l'avesse fatto mi rispose: 'Perché tu sei più bravo di me'". Un racconto strappalacrime, una storia che aspettava un finale perfetto: l'abbraccio di Lisbona, la dedica più importante di Ronaldo all'amico che, tanto tempo fa, gli permise di realizzare il suo sogno.

Di vero, in tutto questo, c'è solo l'ingresso di Cristiano nella Sporting Lisbona Accademy, trampolino di lancio di una impressionante carriera proseguita al Manchester United e, dal 2009, nella squadra Campione d'Europa. Tutto il resto è falso. O meglio - se qualcuno volesse proprio credere alle favole - non è mai stato verificato.
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