RCS Mobile
In Gazzetta.it
Gazzetta.it Olimpiadi 2008

Alex e Carolina
galeotta fu Torino

L'olimpionico della marcia Schwazer e la Kostner, portabandiera azzurra ai Giochi invernali del 2006, in Alto Adige vivono a 60 km di distanza, ma la scintilla è scoccata ad una cena in Piemonte a metà aprile

Alex Schwazer, 23 anni e 2 bronzi mondiali. Carolina Kostner, 21 anni, argento mondiale nel pattinaggio di figura
Alex Schwazer, 23 anni e 2 bronzi mondiali. Carolina Kostner, 21 anni, argento mondiale nel pattinaggio di figura
PECHINO (Cina) 23 agosto 2008 - La fatina e il puzzapiedi. La vice iridata e l'olimpionico. La poliziotta e il carabiniere. La lama dei pattini e la suola delle scarpe. Il ghiaccio e l'asfalto. Più semplicemente Carolina Kostner ed Alex Schwazer, pattinatrice e marciatore. A unirli, le tante consonanti, le origini altoatesine e, da qualche tempo, una bella storia d'amore. I due, stelle di una regione che per lo sport stravede e che da sempre produce campioni in quantità, si conoscono da anni. I comuni di Ortisei e di Racines, dove risiedono, non distano più di 60 chilometri. Ma la scintilla è scoccata di recente. A metà aprile.
COLPO DI FULMINE - Galeotto fu un incontro a casa di conoscenti comuni a... Torino, da una parente di Sandro Damilano, allenatore di lui. «Mi accompagni?» chiese Sandro al suo pupillo. «Perché no?» rispose lui. Destino volle che, per caso, tra gli invitati ci fosse anche Carolina. La quale, nelle poche settimane in cui può stare lontana dalle piste, nel capoluogo piemontese frequenta il Dams (con indirizzo in storia dell'arte). Alex, invece, facendo ormai base quasi fissa nella cuneese Saluzzo, da Torino non è lontano. Quel giorno, raccontano le cronache, l'intesa — rigorosamente in tedesco — fu immediata. Tanto che lui, dopo una decina di giorni, la invitò a cena. Da lì, per uno che dello scarpinare ha fatto la propria ragion di vita, la strada si è fatta in discesa. E lei, che di equilibri precari se ne intende, non è mai scivolata. Biondi, alti, aitanti, vincenti e con carriere in parallelo. Cosa pretendere di più?
PARALLELISMI - Carolina è introversa ma tanto dolce, Alex un burlone. Entrambi sono semplici e concreti. Parlano tante lingue. Amano la natura e la montagna, l'ambiente dove sono cresciuti e la famiglia, nonni in testa. Erwin, papà di Carolina, fa l'allenatore di hockey ghiaccio e il falegname; Josep, papà di Alex, è dipendente Anas e lavora nei boschi. Entrambi hanno tanti sogni da realizzare. Alcuni li hanno già fatti diventare realtà. Lo sport regala loro popolarità e discreti conti in banca: a indirizzarli i manager Giulia Mancini e Nicola Schena. A dividerli 25 mesi: lei è del febbraio 1987, lui del dicembre 1984. Alle spalle anche rapporti sentimentali più o meno ufficiali: Alex, da non molto, aveva interrotto una relazione con Sabrina, a Carolina in passato ne sono state attribuite col pattinatore svizzero Stephane Lambiel, con quello ceco Tomas Verner e col calciatore tedesco David.
VICINI E LONTANI - Alex, a metà maggio, atterrato a Malpensa dopo la coppa del Mondo di Cheboksary, ha fatto tappa a Torino. E, insomma, la frequentazione s'è fatta via via più assidua. Lei è stata a Saluzzo, lui s'è spinto in Baviera, dove lei si allena. A ben pensare, Michael Huth, coach tedesco di lei, in qualcosa ricorda Sandro Damilano, mentore di lui. Il problema sarà vedersi: i calendari non coincidono. Mentre la stagione di Alex va terminando, quella di Carolina sta per cominciare. Lei nelle scorse settimane ha lavorato ad Hamar, in Norvegia, a Karlskrona, in Svezia e ora è a Oberstdorf, suo nido tedesco. Tra breve le gare: il Nebelhorn Trophy di fine settembre proprio a Oberstdorf, lo Schafer Memorial di metà ottobre a Vienna, le prove di Grand Prix di novembre a Ottawa e a Mosca. I nuovi programmi? Un Tango per il corto e il Lago dei Cigni per il libero. In mezzo, a Milano, la prima di «Winx on ice», musical sul ghiaccio da protagonista. Nel mirino, su tutto, l'oro olimpico (di Vancouver 2010). Alex c'è già riuscito. Ieri, a consegnargli la medaglia, è stato Ottavio Cinquanta, presidente della federazione mondiale del pattinaggio. Un segno del destino.
Dal nostro inviato
Andrea Buongiovanni

Notizie correlate
  1. Zamparini: "Pastore via", Neymar: sì al Real, no al Barça
  2. Alonso: "Vinciamole tutte", Domenicali: "Il lavoro paga"
  3. Inter, primo giorno di "scuola", Eto'o: "Inter, non ti lascio"
  4. Il Tour sui social network, "Quell'auto fuori dalla corsa"
  5. Cannavaro: "Chiudo e dico tutto, L'Inter, la Juve, il mio Mondiale"
  6. Coppa America, il borsino, Sanchez e Vidal in rialzo
  7. Mou-Real, atto secondo, Più potere per vincere tutto
  8. Fiocco rosa in casa Beckham, Dopo tre maschi c'è Simon
  9. Lichtsteiner non ha dubbi, "La Juve è sempre la Juve"
  10. E' grand'Italia a Brno, Prima Melandri, poi Biaggi

GazzaSpace

Sei un nuovo utente? Registrati!

Unione Italiana di Tiro a Segno
Ultimo aggiornamento: 07/05/2009

L’Unione Italiana Tiro a Segno [...]

Membri: 4

Video
GIRO IO TI AMO:
il meglio di 100 anni di Giro d’Italia in dvd. In edicola dal 15 maggio
SUPEREROI LE GRANDI SAGHE:
in edicola i potenti vendicatori!
LA STORIA DEL FASCISMO:
in edicola il secondo dvd
Copyright 2012 © RCS MediaGroup S.p.A. | Part. IVA n. 12086540155 | Per la pubblicità contatta RCS Mediagroup S.p.A. - Divisione Pubblicità Scrivici | Redazione