Ultimo aggiornamento lunedi 04.01.2010 ore 11.59
CRONACA

In difesa del Val di Noto

di ANDREA CAMILLERI

I milanesi come reagirebbero se dicessero loro che c�� un progetto avanzato di ricerche petrolifere proprio davanti al Duomo? Rifarebbero certo le cinque giornate.

E i veneziani, se venissero a sapere che vorrebbero cominciare a carotare a San Marco?

E i fiorentini, sopporterebbero le trivelle a Santa Croce?

I rispettivi abitanti che ne direbbero di scavi per la ricerca del petrolio a Roma tra i Fori imperiali e il Colosseo, a piazza De Ferrari a Genova, sulle colline di Torino, a piazza delle Erbe, a piazza Grande, lungo le rive del Garda?

Non si sentirebbero offesi e scempiati nel pi� profondo del loro essere?
Ebbene, in Sicilia, e precisamente in una zona che � stata dichiarata dall�Unesco �patrimonio mondiale dell�umanit��, il Val di Noto, dove il destino e la Storia hanno voluto radunare gli inestimabili, irrepetibili, immensi capolavori del tardo barocco, una societ� petrolifera americana, la �Panther Eureka�, � stata qualche anno fa autorizzata, dall�ex assessore all�industria della Regione Sicilia, a compiervi trivellazioni e prospezioni per la ricerca di idrocarburi nel sottosuolo. In caso positivo (positivo per la �Panther Eureka�, naturalmente) � gi� prevista la concessione per lo sfruttamento dell�eventuale giacimento.

In parole povere, questo significa distruggere, in un sol colpo e totalmente, paesaggio e storia, cultura e identit�, bellezza e armonia, il meglio di noi insomma, a favore di una sordida manovra d�arricchimento di pochi spacciata come azione necessaria e indispensabile per tutti. E inoltre si darebbe un colpo mortale al rifiorente turismo, rendendo del tutto vane opere (come ad esempio l�aeroporto Pio La Torre di Comiso) e iniziative sorte in appoggio all�industria turistica, che in Sicilia � ancora tutta da sviluppare.

Poi l�inizio dei lavori � stato fermato, nel 2003, dal Governatore Cuffaro su proposta dell�allora assessore ai Beni Culturali Fabio Granata, di Alleanza nazionale, in prima fila in questa battaglia.

Ma � cominciato quel balletto tutto italiano fatto di ricorsi all�ineffabile Tar, rigetti, annullamenti, rinnovi, sospensioni temporanee, voti segreti, vizi di forma e via di questo passo ( ma anche di sotterranee manovre politiche che hanno sgombrato il campo dagli oppositori pi� impegnati).

E si sa purtroppo come in genere questi balletti vanno quasi sempre tristemente a concludersi da noi: con la vittoria dell�economicamente pi� forte a danno degli onesti, dei rispettosi dell�ambiente, di coloro che accettano le leggi. E i texani, dal punto di vista del denaro da spendere per ottenere i loro scopi, non scherzano.

Vogliamo, una volta tanto, ribaltare questo prevedibile risultato e far vincere lo sdegno, il rifiuto, la protesta, l�orrore (s�, l�orrore) di tutti, al di l� delle personali idee politiche?

Per la nostra stessa dignit� di italiani, adoperiamoci a che sia revocata in modo irreversibile quella contestata concessione e facciamo anche che sia per sempre resa impossibile ogni ulteriore iniziativa che possa in futuro violentare e distruggere, in ogni parte d�Italia, i nostri piccoli e splendidi paradisi. Nostri e non alienabili.

Firma l'appello

Vai alle firme raccolte

Nome*
Cognome*
E-mail
Città
Et�
Professione
(i campi con * vanno obbligatoriamente riempiti)

La informiamo, ai sensi dell'art. 13 del d.lgs. 30 giugno 2003, n. 196 (recante il "Codice in materia di protezione dei dati personali" nel prosieguo, per brevit�, il "Codice"), che i dati personali forniti nell'ambito dell'Iniziativa denominata "In difesa del Val di Noto" saranno raccolti e registrati dal Gruppo Editoriale L'Espresso S.p.A. - editore della testata "la Repubblica" - su supporti cartacei, elettronici e/o informatici e/o telematici protetti e trattati con modalit� idonee a garantire la sicurezza e la riservatezza nel rispetto delle disposizioni del Codice. La informiamo che i dati fornitici verranno utilizzati unicamente per finalit� strettamente connesse e strumentali all'Iniziativa. A tal fine, nell'ambito dell'Iniziativa, i suoi dati potranno essere pubblicati on line sul forum presente su "repubblica.it" mentre i dati non pubblicati verranno immediatamente cancellati e distrutti. Il conferimento dei dati, � necessario al fine di poter partecipare all'Iniziativa. L'indicazione del proprio indirizzo e-mail �, invece, facoltativa. Tuttavia la mancata comunicazione di tale dato non ci permetter� di richiederele eventuali chiarimenti in relazione all'intervento pubblicato. La informiamo che potr� esercitare i diritti previsti dall'art. 7 e seg. del d.lgs. n. 196/2003 (tra cui, a mero titolo esemplificativo, i diritti di ottenere la conferma dell'esistenza di dati che la riguardano e la loro comunicazione in forma intelligibile, la indicazione delle modalit� di trattamento, l'aggiornamento, la rettificazione o l'integrazione dei dati, la cancellazione) mediante richiesta rivolta senza formalit� al Titolare del trattamento dei dati. Titolare del trattamento dei dati � il Gruppo Editoriale L'Espresso S.p.A., con sede legale in Roma, via Cristoforo Colombo n. 149. L'elenco aggiornato recante i nominativi dei Responsabili del trattamento dei dati � conservato presso gli uffici della predetta sede legale.

Servizi
L'archivio
di Repubblica
  PUBBLICITÀ

| Mappa del sito | Parole più cercate | Redazione | Scriveteci | Servizio Clienti | Podcast | Aiuto | Pubblicità. | Cookie Policy | Privacy

Divisione La Repubblica
Gruppo Editoriale L’Espresso Spa - P.Iva 00906801006
Società soggetta all'attività di direzione e coordinamento di CIR SpA