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Loredana Lipperini ANCORA DALLA PARTE DELLE BAMBINE Audio della presentazione alla libreria Modo Infoshop Interno 4, via Mascarella 24/b, Bologna. 6 dicembre 2007. Introduce e interviene Wu Ming 1 "Cosa si nasconde dietro le Winx, le fatine maggiorate che spopolano tra le bambine italiane? E dietro serie televisive di successo come Elisa di Rivombrosa o la più raffinata Sex and the City? La solita vecchia storia: che il corpo è l'unica vera risorsa di una donna, che il suo obiettivo esistenziale è sempre la conquista del maschio e che per raggiungerlo deve far leva sulla bellezza e sulle sue qualità 'naturali', come la dolcezza, la remissività e l'istinto materno [...] Attraverso un'analisi dettagliata dei messaggi trasmessi dai mezzi d'informazione, dalla pubblicità, dai cartoni animati, dai giochi e dalla scuola, la giornalista Loredana Lipperini ripercorre l'inesorabile apprendistato al secondo sesso compiuto ancora oggi dalle bambine. Una lettura illuminante." (Internazionale, novembre 2007) "Si ricomincia con la massima disinvoltura, come se non fosse mai stato detto niente in proposito, a ridurre l'individuo di sesso femminile a un assemblaggio di pezzi di carne privo di umanità, intelligenza, razionalità, dignità, volontà, consentendogli l'unico obiettivo di piacere all'uomo e di conquistarsi con ogni mezzo il principe azzurro, ribadendo una dipendenza psicologica e affettiva dal maschile che cancella ogni altro progetto di vita e conduce a un insensato sperpero di se stesse." (Elena Gianini Bellotti, dall'Introduzione del libro, sottolineatura nostra) Questo libro ci mette in guardia, segnala che rischiamo di trovarci "back to zero", a controrivoluzione pienamente compiuta, con tutta la merda che riparte daccapo. L'ondata reazionaria che sommerge il Paese fa vivere un lungo "mercoledì da leoni" ai surfisti delle controriforme, guardateli, vedete come si pavoneggiano, tracotanti, burbanzosi? Guardate il papa teutonico, come sogghigna. Guardate il talebano de noantri, il panzone che blatera di Dio. Sentite che giaculatorie, che anatemi: si riaprano i manicomi! Moratoria sull'aborto! Primato della "famiglia naturale"! Vogliono regolare i conti una volte per tutte con gli anni '70, stagione di streghe e terroristi, di dita che mimavano pistole e vagine. Tutto ciò non è in contrasto con l'iperconsumismo demente e bulimico: se c'è una "libertà" che la Reazione non contesta (anzi, la incoraggia!) è quella di vendere alle bambine i vecchi stereotipi, modelli, stili di vita da ricalcare. Stringi stringi, i ruoli che si vendono son sempre quelli: la maiala e la santa. La fimmina piccante e quella cucinera. Le due polarità, i due pascoli verso cui far transumare il gregge delle "donne che sanno stare al loro posto", magari con l'aiuto del cane pastore (tedesco). Eppure il bisogno di non conformarsi è endemico, e la realtà non è mai del tutto reversibile, non è come la gabbana double-face degli atei devoti. Esistono spazi/tempi dove si coltiva il gusto della libertà e i clichés vengono aggrediti, scossi, gioiosamente trasformati. Anche di questo ci ha parlato Loredana Lipperini alla Modo Infoshop. Buon ascolto. Ascolta o scarica l'intervento completo (1h 06') Resa sonora a 160kbps, 77,3 mega Resa sonora a 112kbps vbr, 57,4 mega
1. Introduzione di Wu Ming 1 (6' 43") |
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