Gaetano Scirea

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Gaetano Scirea
Scirea alla Juventus nella stagione 1987-1988
Nazionalità Bandiera dell'Italia Italia
Altezza 178 cm
Peso 75 kg
Calcio
Ruolo Difensore
Termine carriera 15 maggio 1988
Carriera
Giovanili
1963-1967 Serenissima S. Pio X
1967-1972Atalanta
Squadre di club1
1972-1974Atalanta58 (1)
1974-1988Juventus377 (24)
Nazionale
1975-1986Bandiera dell'Italia Italia78 (2)
Carriera da allenatore
1988-1989JuventusVice
Palmarès
 Mondiali di calcio
Oro Spagna 1982
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
 

«È inutile spendere parole su un uomo che si è illustrato da solo per tanti anni su tutti i campi del mondo, che ha conquistato un titolo mondiale con pieno merito e che era un campione non soltanto di sport ma soprattutto di civiltà.»

Gaetano Scirea (Cernusco sul Naviglio, 25 maggio 1953Babsk, 3 settembre 1989) è stato un calciatore italiano, di ruolo difensore.

Giocava come libero, ruolo di cui è riconosciuto dalla stampa specializzata quale uno dei massimi interpreti nella storia del calcio.[2][3][4][5][6][7]

Elemento simbolo della Juventus allenata da Giovanni Trapattoni a cavallo degli anni 70 e 80 del XX secolo, nonché suo capitano dal 1983 al 1988, Scirea formò, assieme al portiere Dino Zoff, al marcatore Claudio Gentile e al terzino Antonio Cabrini – tutti e tre compagni sia di club sia di nazionale –, una delle migliori linee difensive nella storia della disciplina.[8] Con i bianconeri vinse sette titoli di campione d'Italia, diventando al contempo, assieme al già citato Cabrini, il primo giocatore ad aver vinto tutte le maggiori competizioni UEFA per club;[9] detenne inoltre per lungo tempo il record di presenze nella storia del club torinese, con 552 apparizioni.[N 1] Con la maglia della nazionale italiana si laureò campione del mondo nel 1982.

Noto altresì come icona di correttezza e signorilità,[2][3][4][5][7][11] nel 2011 è stato introdotto postumo nella Hall of Fame del calcio italiano.[12]

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque nell'hinterland milanese, in una modesta famiglia composta dal padre Stefano, lombardo di origini siciliane,[13][14] operaio alla Pirelli,[15] e dalla madre Giuditta, anche lei lombarda:[13] Gaetano era il terzo di quattro fratelli. Si sposò con Mariella Cavanna, in seguito parlamentare italiana di Forza Italia e poi dell'UDEUR: dal matrimonio nacque Riccardo, unico figlio della coppia, il quale una volta adulto è approdato come il padre alla Juventus, in questo caso nello staff tecnico.[16]

Il 3 settembre 1989,[17] in qualità di allenatore in seconda della Juventus, Scirea venne incaricato di visionare un incontro della squadra che i bianconeri avrebbero affrontato nel successivo turno di Coppa UEFA, il Górnik Zabrze, recandosi in Polonia; data la non eccelsa caratura degli avversari, sia lui sia il tecnico Dino Zoff ritenevano superfluo tanto scrupolo,[18] ma entrambi si attennero alle disposizioni della dirigenza.[19] Una volta svolto il compito, durante il trasferimento verso Varsavia, da dove avrebbe dovuto prendere il volo per rientrare a Torino, accompagnato da un autista locale, da un interprete e da un dirigente del Górnik, la vettura su cui i quattro stavano viaggiando, una Polski Fiat 125p, fu tamponata da un furgone nei pressi di Babsk e prese fuoco, anche a causa delle quattro taniche di benzina che erano state stipate nel bagagliaio in caso di necessità. Degli occupanti si salvò solo il dirigente della squadra polacca, perché seduto sul sedile del passeggero anteriore: essendosi aperta la portiera durante il tamponamento, poté uscire dal veicolo. Per Scirea, l'autista e l'interprete risultò fatale il rogo, visto che, in base agli esiti dell'autopsia, non avevano riportato lesioni nell'impatto. Il trentaseienne Scirea fu soccorso e trasportato presso il vicino ospedale di Rawa Mazowiecka ma, a causa delle gravi ustioni riportate, i medici non poterono che constatarne il decesso.[20]

L'incidente avvenne la domenica pomeriggio sicché la notizia della morte di Scirea arrivò in Italia a tarda sera, comunicata da Sandro Ciotti alla Domenica Sportiva,[21] suscitando lo sgomento degli ospiti in studio, tra cui vi era il suo ex compagno di squadra Marco Tardelli. Venne sepolto nel cimitero di Morsasco, comune d'origine della moglie Mariella.[22]

Caratteristiche tecniche[modifica | modifica wikitesto]

Scirea alla Juventus, in una delle sue classiche ripartenze dalla difesa, contrastato dall'interista Oriali

Secondo Gianni Brera «il povero Scirea era dolce e composto, di una moderazione tipica del grande artista. Non era difensore irresistibile né arcigno, era buono, ma completava il repertorio con sortite di esemplare tempestività, a volte erigendosi addirittura a match winner».[2] Sulla stessa lunghezza d'onda anche Giampiero Mughini, per il quale Scirea «era un giocatore che parlava poco, e questo anche quando sarà reputato il più grande libero del mondo».[23]

Con movenze simili a quelle di Franz Beckenbauer,[24] oltre a distinguersi fin dalle giovanili per una pregevole tecnica nel tocco del pallone,[25] Scirea è ritenuto non soltanto uno dei più grandi difensori di sempre ma anche uno dei più eleganti e moderni: il suo notevole senso tattico e visione di gioco, reminiscenza dei suoi esordi da centrocampista, lo portava a dare il la a repentini ribaltamenti,[3] assumendosi in prima persona il compito di impostare l'azione,[26] con una fluidità e un tempismo «così naturali da passare addirittura inosservati».[27]

Scirea in nazionale, ostacolato dal difensore belga Gerets durante una delle sue frequenti sortite offensive

In questo senso, Gianni Mura ha ricordato che «da ragazzino lui sognava Suárez e Rivera, la maglia numero 10, la direzione d'orchestra. Ci è arrivato ugualmente, con la maglia numero 6: direzione della difesa e appoggio al centrocampo e all'attacco»;[28] analogamente, Mario Sconcerti lo ha riassunto in «un trequartista nella sua area di rigore».[26]

Nella sua lunga carriera in campo, segnata da correttezza e signorilità,[3] spicca la completa assenza di espulsioni, fatto più unico che raro per un calciatore del suo ruolo;[15] a tal proposito, Mughini si domanda se «qualcuno di voi che abbia amato il calcio degli anni settanta e che ricorda quelle partite, anche le più infiammate, qualcuno di voi ricorda una sola volta che Scirea sia entrato sulla palla fuori tempo, si sia sgraziato nel movimento di ostruire e fare ripartire il gioco? Qualcuno di voi ricorda un suo gesto eccitato o fuori posto o sleale? Io non credo. O meglio: quei gesti eccitati o fuori posto o sleali non ci sono mai stati».[23]

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Giocatore[modifica | modifica wikitesto]

Club[modifica | modifica wikitesto]

Gli inizi, Atalanta[modifica | modifica wikitesto]
Un giovane Scirea agli esordi, nei primi anni 70, con la maglia dell'Atalanta

Avvicinatosi al calcio da bambino seguendo l'epopea della Grande Inter,[29] Scirea tirò i primi calci al pallone nel gruppo sportivo "Serenissima" di Cinisello Balsamo, dove nella locale squadra di calcio a 7 giocò come punta dal 1963 al 1967[30]. L'allora dirigente della Serenissima San Pio X, Giovanni Crimella, nel 1967 lo portò alle giovanili dell'Atalanta[30], dove venne schierato inizialmente come ala destra, ruolo in cui grazie all'ottimo tocco di palla e l'eleganza nella corsa[31] riuscì a segnare una grande quantità di gol[32]; tuttavia la sua grande visione di gioco spesso lo portava ad accentrarsi e, per questo motivo, col passare del tempo venne fatto giocare come centrocampista[32].

Quando ebbe l'età per militare nella squadra Primavera (mentre alternava il calcio con il lavoro da tornitore nell'officina dello zio a Cernusco sul Naviglio, occupazione che mantenne anche dopo l'esordio in Serie A[33]), l'allenatore Ilario Castagner lo schierò regolarmente come libero di fianco allo stopper Antonio Percassi, futuro presidente dell'Atalanta. Scirea tuttavia non interpretò il nuovo ruolo nel modo tradizionale, ma divenne il vero e proprio organizzatore di gioco della Primavera nerazzurra, con frequenti inserimenti in mezzo al campo, fino alle soglie dell'area avversaria[32].

Scirea in allenamento con la formazione orobica

Gaetano Scirea esordì in Serie A il 24 settembre 1972 con il club orobico in Cagliari-Atalanta 0-0, partita in cui sostituì nella posizione di libero l'infortunato Savoia[34], impressionando per la sicurezza con cui giocò nel ruolo che solo da poco aveva incominciato a ricoprire[34]. Nel corso del campionato nacquero varie discussioni sia in seno alla società bergamasca sia sulla stampa sull'opportunità di impiegare Scirea come difensore nonostante le sue doti in mezzo al campo[34], anche per il fatto che lo stesso giocatore quando interpellato esprimeva la sua preferenza per il ruolo di mezzala[34]. Dopo un'ulteriore partita da titolare (lo 0-0 casalingo contro il Napoli) Scirea perde il ruolo di libero, sostituito dal rientrante Savoia[35]; dopo una sola partita (la sconfitta per 9-3 sul campo del Milan) riprese comunque a giocare da titolare, come libero o come mezzala a seconda delle necessità[36].

Dopo aver disputato complessivamente 20 partite nella massima serie e 2 partite in Coppa Italia, restò a Bergamo anche la stagione successiva, che gli orobici disputarono in Serie B dopo la retrocessione, per differenza reti, dell'anno precedente[37]. Nella prima giornata di campionato giocò la sua ultima partita da mediano con l'Atalanta, in una sconfitta per 1-0 sul campo del Como[38], ma già dalla seconda giornata, per decisione del neoallenatore nerazzurro Heriberto Herrera, venne schierato stabilmente come libero[39], disputando tutte e 38 le partite di campionato (con anche un gol segnato, il 12 maggio 1974 in una partita persa per 2-1 sul campo del Brindisi[40]) e 10 partite in Coppa Italia, manifestazione in cui mise anche a segno una rete il 27 marzo 1974 in una partita vinta per 1-0 contro l'Inter nel girone di semifinale.

Juventus[modifica | modifica wikitesto]
Scirea in azione con la maglia della Juventus a metà degli anni 80

Grazie al canale privilegiato allora esistente tra Atalanta e Juventus, la società torinese, che già lo teneva sotto osservazione dall'esordio nella massima serie, lo acquistò dal presidente Bortolotti nell'estate del 1974 per 700 milioni di lire più i cartellini di Giorgio Mastropasqua, Gian Pietro Marchetti e la comproprietà di Giuliano Musiello[41].

La formazione piemontese cercava un sostituto all'altezza del libero Sandro Salvadore, prossimo al ritiro, e il giovane Scirea sembrò subito adatto:[25] inserito in una difesa di sicuro affidamento composta da Cuccureddu, Gentile, Spinosi e Francesco Morini, il ventunenne si ambientò subito e giocò 28 delle 30 partite della stagione 1974-75, divenendo stabilmente titolare e vincendo il suo primo campionato, il sedicesimo per i bianconeri.

Fu tra i protagonisti nell'annata 1976-77 dell'accoppiata scudetto-Coppa UEFA. Lo scudetto fu vinto alla quota di 51 punti – tuttora un record per un torneo a 16 squadre, nell'era dei due punti a vittoria – dopo un testa a testa durato per tutto il torneo contro i concittadini del Torino che finirono a un solo punto di distanza; la Coppa UEFA, conquistata nella durissima doppia finale contro gli spagnoli dell'Athletic Bilbao, fu la prima competizione confederale vinta dalla Juventus.

Scirea, con indosso la divisa dei rivali del Liverpool, solleva da capitano bianconero la targa della Supercoppa UEFA 1984

Nel 1981-82 Scirea contribuì alla vittoria del ventesimo scudetto nella storia dei torinesi, che diede loro il diritto di fregiarsi della seconda stella sulle maglie. La Coppa Italia messa in bacheca nel 1982-83 aprì alla Juventus le porte della successiva Coppa delle Coppe, in cui bianconeri trionfarono contro il Porto per 2-1 nella finale di Basilea del 16 maggio 1984. Fu quella la seconda accoppiata per il club italiano e per Scirea, che vinse anche il campionato 1983-84, il sesto per lui e il ventunesimo per la società. Sul piano personale, con il declino di Furino, dall'estate 1983 Scirea era inoltre diventato il capitano della squadra bianconera.[42] Il 1985 fu l'anno della Coppa dei Campioni, che i bianconeri conquistarono nella tragica finale di Bruxelles allo Stadio Heysel contro gli inglesi del Liverpool, già battuti nel gennaio precedente nella Supercoppa UEFA. A fine anno la Juventus vinse a Tokyo, contro i campioni sudamericani dell'Argentinos Juniors, anche la Coppa Intercontinentale, che fu proprio Scirea a sollevare come capitano.

Scirea, assieme a Michel Platini, mostra la Coppa Intercontinentale 1985 conquistata a Tokyo contro l'Argentinos Juniors

Si ritirò dal calcio giocato all'età di 35 anni, alla fine della stagione 1987-88, dopo 377 partite di campionato e 552 totali con la maglia bianconera. Con la società piemontese vinse in totale 7 campionati nazionali, 2 Coppe Italia, una Coppa dei Campioni, una Coppa delle Coppe, una Coppa UEFA, una Supercoppa UEFA e una Coppa Intercontinentale, divenendo il primo calciatore in assoluto, assieme al suo compagno di squadra Antonio Cabrini,[43] ad aver vinto tutte le competizioni calcistiche ufficiali per club[N 2] e contribuendo, allo stesso tempo, a rendere la Juventus la prima squadra a poter esibire in bacheca tutti i tornei organizzati dall'UEFA.[9]

Nazionale[modifica | modifica wikitesto]

Scirea esordì in nazionale il 30 dicembre 1975, all'età di 22 anni, nella partita amichevole Italia-Grecia (3-2), durante la gestione di Enzo Bearzot e Fulvio Bernardini; mise a segno il suo primo gol in azzurro il 19 aprile 1980, in una partita amichevole pareggiata per 2-2 contro la Polonia.

Scirea bacia la Coppa del Mondo conquistata con l'Italia nel 1982

Sotto la guida tecnica del solo Bearzot prese parte al campionato del mondo 1978 in Argentina, dove l'Italia si classificò quarta; al campionato d'Europa 1980 organizzato in Italia, dove gli Azzurri arrivarono ancora quarti; al campionato del mondo 1982 in Spagna,[44] vinto in finale contro la Germania Ovest per 3-1 – e in cui si affermò definitivamente tra i migliori difensori al mondo[45] –; e infine, da capitano della squadra, al campionato del mondo 1986 in Messico, che a 33 anni segnò anche la fine della sua carriera azzurra, coincidente con l'eliminazione agli ottavi di finale contro la Francia (2-0) il 17 giugno 1986.

In nazionale Scirea totalizzò complessivamente 78 presenze (10 delle quali da capitano)[46] e 2 gol.

Dopo il ritiro[modifica | modifica wikitesto]

Dopo il ritiro, Scirea aveva deciso di intraprendere la carriera di allenatore. Appena conseguito il patentino a Coverciano, nell'estate del 1988 il presidente juventino Giampiero Boniperti gli offrì il ruolo di tecnico in seconda della squadra, come collaboratore di Dino Zoff e su richiesta di quest'ultimo.[25] L'ex libero bianconero accettò, mostrandosi disponibile anche al ruolo di osservatore per conto dell'allenatore friulano, suo amico ed ex compagno sia a Torino sia in nazionale; prima che firmasse, tuttavia, la Reggina di Lillo Foti provò a convincerlo con un ingaggio come tecnico a tutti gli effetti, in Serie B, destando in Scirea un forte interesse.[47]

Scirea in veste di vice allenatore del club bianconero all'inizio del torneo 1989-1990

Ebbe tempo di ricoprire l'incarico di vice del club bianconero per poco più di un anno, sino alla prematura scomparsa. Alla fine della stagione 1989-1990, Zoff e la squadra dedicheranno alla memoria di Scirea la Coppa Italia vinta in finale contro il Milan.[48]

Riconoscimenti postumi[modifica | modifica wikitesto]

«Con Gaetano Scirea se n'è andata una delle facce più pulite del nostro calcio.»

Negli anni successivi alla sua morte, vari tornei giovanili e riconoscimenti fair play sono stati intitolati a Scirea, in ricordo del stile e della correttezza sempre mostrata in campo e fuori. Tra gli altri, la Coppa Gaetano Scirea, un torneo internazionale di calcio riservato alla categoria Allievi, che ogni anno si tiene nella città di Matera e in alcuni comuni limitrofi; il Premio Nazionale Carriera Esemplare "Gaetano Scirea", assegnato dal 1993 in collaborazione con il comune di Cinisello Balsamo, attribuito da una giuria di giornalisti al calciatore più meritevole dal punto di vista della lealtà e della sportività;[49] e il trofeo fair play del Consiglio della Lega Serie A, attribuito alla tifoseria più corretta d'Italia.[50] Nel 2005 l'ex commissario tecnico della nazionale, Enzo Bearzot, ha proposto il ritiro della maglia numero 6 in omaggio alla sua carriera.[51]

Il 12 maggio 2008 la municipalità torinese ha inoltre intitolato una via a Scirea nel quartiere Mirafiori Sud.[52] Prima gli erano state dedicate strade a Laureana di Borrello e Cinisello Balsamo, seguiti nel 2009 da Lamezia Terme che ha deciso di intitolargli la via del principale palazzetto dello sport della città. A Scirea sono inoltre intitolati il complesso sportivo di Arena Metato, sede di una scuola calcio del Pisa, e gli stadi del paese natale di Cernusco sul Naviglio, di Andora, località turistica dove era solito passare le vacanze, di Sicignano degli Alburni, Buccinasco e Castelnuovo Rangone,[53] nonché dal 1991 una società sportiva di pallacanestro, la Gaetano Scirea Basket di Bertinoro.[54]

Per quanto concerne la squadra di cui fu capitano e bandiera, la Juventus, negli anni 90 i tifosi bianconeri battezzarono in suo onore il settore Sud dello stadio delle Alpi di Torino. Nel 2011, il club torinese gli ha dedicato una delle cinquanta stelle commemorative presenti nella Walk of Fame dello Juventus Stadium. Il 21 novembre 2012, su richiesta della stessa società juventina, il capoluogo piemontese ha inoltre ribattezzato "Corso Gaetano Scirea" (già Corso Grande Torino) il viale che scorre di fronte all'ingresso principale dello Stadium.[55] Infine, a Scirea è intitolato il campo sportivo di Villar Perosa in Val Chisone, luogo storicamente legato alla famiglia Agnelli.[56][57][58]

Nella cultura di massa[modifica | modifica wikitesto]

Gianluca Iovine ha scritto un romanzo su Gaetano Scirea, intitolato Cercando Scirea, presentato nel 2010 al Salone internazionale del libro di Torino.[59] L'anno successivo il gruppo musicale degli Stadio ha scritto la canzone Gaetano e Giacinto, dedicata allo stesso Scirea e a Giacinto Facchetti.

Statistiche[modifica | modifica wikitesto]

Presenze e reti nei club[modifica | modifica wikitesto]

Stagione Squadra Campionato Coppe nazionali Coppe continentali Altre coppe Totale
Comp Pres Reti Comp Pres Reti Comp Pres Reti Comp Pres Reti Pres Reti
1972-1973 Bandiera dell'Italia Atalanta A 20 0 CI 2 0 - - - - - - 22 0
1973-1974 B 38 1 CI 10 1 - - - - - - 48 2
Totale Atalanta 58 1 12 1 - - - - 70 2
1974-1975 Bandiera dell'Italia Juventus A 28 0 CI 10 2 CU 10 0 - - - 48 2
1975-1976 A 30 0 CI 4 0 CC 4 0 - - - 38 0
1976-1977 A 30 1 CI 5 0 CU 12 1 - - - 47 2
1977-1978 A 29 0 CI 0 0 CC 8 0 - - - 37 0
1978-1979 A 30 2 CI 9 0 CC 2 0 - - - 41 2
1979-1980 A 29 4 CI 4 0 CdC 7 1 - - - 40 5
1980-1981 A 29 4 CI 8 0 CU 4 1 TC 2 0 43 5
1981-1982 A 30 5 CI 4 0 CC 4 0 - - - 38 5
1982-1983 A 30 3 CI 12 1 CC 9 0 - - - 51 4
1983-1984 A 30 2 CI 7 1 CdC 9 0 - - - 46 3
1984-1985 A 30 2 CI 9 0 CC 9 0 SU 1 0 49 2
1985-1986 A 25 0 CI 5 0 CC 5 0 CInt+TE 1+0 0 36 0
1986-1987 A 21 0 CI 7 1 CC 1 0 - - - 29 1
1987-1988 A 6 1 CI 4 0 CU 1 0 - - - 11 1
Totale Juventus 377 24 88 5 85 3 4 0 554 32
Totale carriera 435 25 100 6 85 3 4 0 624 34

Cronologia presenze e reti in nazionale[modifica | modifica wikitesto]

Cronologia completa delle presenze e delle reti in nazionale ― Italia
Data Città In casa Risultato Ospiti Competizione Reti Note
30-12-1975 Firenze Italia Bandiera dell'Italia 3 – 2 Bandiera della Grecia Grecia Amichevole -
22-9-1976 Copenaghen Danimarca Bandiera della Danimarca 0 – 1 Bandiera dell'Italia Italia Amichevole -
25-9-1976 Roma Italia Bandiera dell'Italia 3 – 0 Bandiera della Jugoslavia Jugoslavia Amichevole -
22-12-1976 Lisbona Portogallo Bandiera del Portogallo 2 – 1 Bandiera dell'Italia Italia Amichevole -
26-1-1977 Roma Italia Bandiera dell'Italia 2 – 1 Bandiera del Belgio Belgio Amichevole -
21-12-1977 Liegi Belgio Bandiera del Belgio 0 – 1 Bandiera dell'Italia Italia Amichevole -
25-1-1978 Madrid Spagna Bandiera della Spagna 2 – 1 Bandiera dell'Italia Italia Amichevole -
8-2-1978 Napoli Italia Bandiera dell'Italia 2 – 2 Bandiera della Francia Francia Amichevole -
18-5-1978 Roma Italia Bandiera dell'Italia 0 – 0 Bandiera della Jugoslavia Jugoslavia Amichevole -
2-6-1978 Mar del Plata Italia Bandiera dell'Italia 2 – 1 Bandiera della Francia Francia Mondiali 1978 - 1º turno -
6-6-1978 Mar del Plata Italia Bandiera dell'Italia 3 – 1 Bandiera dell'Ungheria Ungheria Mondiali 1978 - 1º turno -
10-6-1978 Buenos Aires Italia Bandiera dell'Italia 1 – 0 Bandiera dell'Argentina Argentina Mondiali 1978 - 1º turno -
14-6-1978 Buenos Aires Germania Ovest Bandiera della Germania Ovest 0 – 0 Bandiera dell'Italia Italia Mondiali 1978 - 2º turno -
18-6-1978 Buenos Aires Italia Bandiera dell'Italia 1 – 0 Bandiera dell'Austria Austria Mondiali 1978 - 2º turno -
21-6-1978 Buenos Aires Paesi Bassi Bandiera dei Paesi Bassi 2 – 1 Bandiera dell'Italia Italia Mondiali 1978 - 2º turno -
24-6-1978 Buenos Aires Brasile Bandiera del Brasile 2 – 1 Bandiera dell'Italia Italia Mondiali 1978 - Finale 3º-4º posto - 4º posto
20-9-1978 Torino Italia Bandiera dell'Italia 1 – 0 Bandiera della Bulgaria Bulgaria Amichevole -
23-9-1978 Firenze Italia Bandiera dell'Italia 1 – 0 Bandiera della Turchia Turchia Amichevole - Uscita al 46’ 46’
8-11-1978 Bratislava Cecoslovacchia Bandiera della Cecoslovacchia 3 – 0 Bandiera dell'Italia Italia Amichevole -
21-12-1978 Roma Italia Bandiera dell'Italia 1 – 0 Bandiera della Spagna Spagna Amichevole -
24-2-1979 Milano Italia Bandiera dell'Italia 3 – 0 Bandiera dei Paesi Bassi Paesi Bassi Amichevole -
26-5-1979 Roma Italia Bandiera dell'Italia 2 – 2 Bandiera dell'Argentina Argentina Amichevole -
13-6-1979 Zagabria Jugoslavia Bandiera della Jugoslavia 4 – 1 Bandiera dell'Italia Italia Amichevole -
26-9-1979 Firenze Italia Bandiera dell'Italia 1 – 0 Bandiera della Svezia Svezia Amichevole -
17-11-1979 Udine Italia Bandiera dell'Italia 2 – 0 Bandiera della Svizzera Svizzera Amichevole - Uscita al 82’ 82’
16-2-1980 Napoli Italia Bandiera dell'Italia 2 – 1 Bandiera della Romania Romania Amichevole -
15-3-1980 Milano Italia Bandiera dell'Italia 1 – 0 Bandiera dell'Uruguay Uruguay Amichevole -
19-4-1980 Torino Italia Bandiera dell'Italia 2 – 2 Bandiera della Polonia Polonia Amichevole 1
12-6-1980 Milano Italia Bandiera dell'Italia 0 – 0 Bandiera della Spagna Spagna Euro 1980 - 1º turno -
15-6-1980 Torino Italia Bandiera dell'Italia 1 – 0 Bandiera dell'Inghilterra Inghilterra Euro 1980 - 1º turno -
18-6-1980 Roma Italia Bandiera dell'Italia 0 – 0 Bandiera del Belgio Belgio Euro 1980 - 1º turno -
21-6-1980 Napoli Cecoslovacchia Bandiera della Cecoslovacchia 1 – 1 dts
(9 – 8 dtr)
Bandiera dell'Italia Italia Euro 1980 - Finale 3º-4º posto - 4º posto
24-9-1980 Genova Italia Bandiera dell'Italia 3 – 1 Bandiera del Portogallo Portogallo Amichevole -
11-10-1980 Lussemburgo Lussemburgo Bandiera del Lussemburgo 0 – 2 Bandiera dell'Italia Italia Qual. Mondiali 1982 -
1-11-1980 Roma Italia Bandiera dell'Italia 2 – 0 Bandiera della Danimarca Danimarca Qual. Mondiali 1982 -
15-11-1980 Torino Italia Bandiera dell'Italia 2 – 0 Bandiera della Jugoslavia Jugoslavia Qual. Mondiali 1982 -
6-12-1980 Atene Grecia Bandiera della Grecia 0 – 2 Bandiera dell'Italia Italia Qual. Mondiali 1982 1
3-1-1981 Montevideo Uruguay Bandiera dell'Uruguay 2 – 0 Bandiera dell'Italia Italia Mundialito -
6-1-1981 Montevideo Paesi Bassi Bandiera dei Paesi Bassi 1 – 1 Bandiera dell'Italia Italia Mundialito -
25-2-1981 Roma Italia Bandiera dell'Italia 0 – 3 Bandiera dell'Europa Europa Amichevole -
19-4-1981 Udine Italia Bandiera dell'Italia 0 – 0 Bandiera della Germania Est Germania Est Amichevole -
3-6-1981 Copenaghen Danimarca Bandiera della Danimarca 3 – 1 Bandiera dell'Italia Italia Qual. Mondiali 1982 -
23-9-1981 Bologna Italia Bandiera dell'Italia 3 – 2 Bandiera della Bulgaria Bulgaria Amichevole -
17-10-1981 Belgrado Jugoslavia Bandiera della Jugoslavia 1 – 1 Bandiera dell'Italia Italia Qual. Mondiali 1982 -
14-11-1981 Torino Italia Bandiera dell'Italia 1 – 1 Bandiera della Grecia Grecia Qual. Mondiali 1982 -
5-12-1981 Napoli Italia Bandiera dell'Italia 1 – 0 Bandiera del Lussemburgo Lussemburgo Qual. Mondiali 1982 -
23-2-1982 Parigi Francia Bandiera della Francia 2 – 0 Bandiera dell'Italia Italia Amichevole -
14-4-1982 Lipsia Germania Est Bandiera della Germania Est 1 – 0 Bandiera dell'Italia Italia Amichevole -
28-5-1982 Ginevra Svizzera Bandiera della Svizzera 1 – 1 Bandiera dell'Italia Italia Amichevole -
14-6-1982 Vigo Italia Bandiera dell'Italia 0 – 0 Bandiera della Polonia Polonia Mondiali 1982 - 1º turno -
18-6-1982 Vigo Italia Bandiera dell'Italia 1 – 1 Bandiera del Perù Perù Mondiali 1982 - 1º turno -
23-6-1982 Vigo Italia Bandiera dell'Italia 1 – 1 Bandiera del Camerun Camerun Mondiali 1982 - 1º turno -
29-6-1982 Barcellona Italia Bandiera dell'Italia 2 – 1 Bandiera dell'Argentina Argentina Mondiali 1982 - 2º turno -
5-7-1982 Barcellona Italia Bandiera dell'Italia 3 – 2 Bandiera del Brasile Brasile Mondiali 1982 - 2º turno -
8-7-1982 Barcellona Italia Bandiera dell'Italia 2 – 0 Bandiera della Polonia Polonia Mondiali 1982 - Semifinale -
11-7-1982 Madrid Italia Bandiera dell'Italia 3 – 1 Bandiera della Germania Ovest Germania Ovest Mondiali 1982 - Finale - 3º titolo mondiale
27-10-1982 Roma Italia Bandiera dell'Italia 0 – 1 Bandiera della Svizzera Svizzera Amichevole -
13-11-1982 Milano Italia Bandiera dell'Italia 2 – 2 Bandiera della Cecoslovacchia Cecoslovacchia Qual. Euro 1984 -
12-2-1983 Limassol Cipro Bandiera di Cipro 1 – 1 Bandiera dell'Italia Italia Qual. Euro 1984 -
16-4-1983 Bucarest Romania Bandiera della Romania 1 – 0 Bandiera dell'Italia Italia Qual. Euro 1984 -
29-5-1983 Göteborg Svezia Bandiera della Svezia 2 – 0 Bandiera dell'Italia Italia Qual. Euro 1984 -
4-2-1984 Roma Italia Bandiera dell'Italia 5 – 0 Bandiera del Messico Messico Amichevole - Cap. Uscita al 52’ 52’
22-5-1984 Zurigo Germania Ovest Bandiera della Germania Ovest 1 – 0 Bandiera dell'Italia Italia Amichevole -
26-5-1984 Toronto Canada Bandiera del Canada 0 – 2 Bandiera dell'Italia Italia Amichevole - Uscita al 82’ 82’
30-5-1984 New York Stati Uniti Bandiera degli Stati Uniti 0 – 0 Bandiera dell'Italia Italia Amichevole -
26-9-1984 Milano Italia Bandiera dell'Italia 1 – 0 Bandiera della Svezia Svezia Amichevole - Cap.
3-11-1984 Losanna Svizzera Bandiera della Svizzera 1 – 1 Bandiera dell'Italia Italia Amichevole - Cap.
5-2-1985 Dublino Irlanda Bandiera dell'Irlanda 1 – 2 Bandiera dell'Italia Italia Amichevole -
13-3-1985 Atene Grecia Bandiera della Grecia 0 – 0 Bandiera dell'Italia Italia Amichevole -
3-4-1985 Ascoli Piceno Italia Bandiera dell'Italia 2 – 0 Bandiera del Portogallo Portogallo Amichevole -
25-9-1985 Lecce Italia Bandiera dell'Italia 1 – 2 Bandiera della Norvegia Norvegia Amichevole -
16-11-1985 Chorzów Polonia Bandiera della Polonia 1 – 0 Bandiera dell'Italia Italia Amichevole - Cap. Uscita al 46’ 46’
26-3-1986 Udine Italia Bandiera dell'Italia 2 – 1 Bandiera dell'Austria Austria Amichevole - Cap.
11-5-1986 Napoli Italia Bandiera dell'Italia 2 – 0 Bandiera della Cina Cina Amichevole - Cap. Uscita al 60’ 60’
31-5-1986 Città del Messico Italia Bandiera dell'Italia 1 – 1 Bandiera della Bulgaria Bulgaria Mondiali 1986 - 1º turno - Cap.
5-6-1986 Puebla Italia Bandiera dell'Italia 1 – 1 Bandiera dell'Argentina Argentina Mondiali 1986 - 1º turno - Cap.
10-6-1986 Puebla Italia Bandiera dell'Italia 3 – 2 Bandiera della Corea del Sud Corea del Sud Mondiali 1986 - 1º turno - Cap.
17-6-1986 Città del Messico Francia Bandiera della Francia 2 – 0 Bandiera dell'Italia Italia Mondiali 1986 - Ottavi di finale - Cap.
Totale Presenze (15º posto) 78 Reti 2

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

Club[modifica | modifica wikitesto]

Competizioni nazionali[modifica | modifica wikitesto]

Juventus: 1974-1975, 1976-1977, 1977-1978, 1980-1981, 1981-1982, 1983-1984, 1985-1986
Juventus: 1978-1979, 1982-1983

Competizioni internazionali[modifica | modifica wikitesto]

Juventus: 1976-1977
Juventus: 1983-1984
Juventus: 1984
Juventus: 1984-1985
Juventus: 1985

Nazionale[modifica | modifica wikitesto]

Spagna 1982

Individuale[modifica | modifica wikitesto]

Italia 1980
  • Inserito nella Hall of Fame - I Magnifici del calcio italiano (2000)

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia di bronzo al valore atletico - nastrino per uniforme ordinaria
«Campione italiano professionisti»
— Roma, 1975.[60]
Medaglia d'oro al valore atletico - nastrino per uniforme ordinaria
«Campione mondiale»
— Roma, 1982.[60]
Collare d'oro al merito sportivo (riconoscimento alla memoria) - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

Esplicative[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Record successivamente superato da Alessandro Del Piero nel 2008.[10]
  2. ^ In seguito solo gli italiani Sergio Brio e Stefano Tacconi, anche loro con la Juventus, e gli olandesi Arnold Mühren e Danny Blind dell'Ajax riuscirono a vincere tutte le competizioni UEFA.

Bibliografiche[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Trent'anni fa la tragica scomparsa di Gaetano Scirea: reinventò il ruolo del libero, su gazzettadelsud.it, 2 settembre 2019.
  2. ^ a b c Gianni Brera, Il furore sportivo sovietico ci mancherà, in la Repubblica, 1º luglio 1992. URL consultato il 27 gennaio 2010.
  3. ^ a b c d Bartoletti, p. 837.
  4. ^ a b Il comandante eclettico pianto e rimpianto da tutti, in La Stampa, 12 gennaio 2004, p. 42.
  5. ^ a b (EN) Scirea remembered as Italy seek repeat, su fifaworldcup.yahoo.com, 9 luglio 2006 (archiviato dall'url originale il 22 luglio 2006).
  6. ^ (EN) Italy's greatest defenders, su skysports.com, 31 maggio 2010.
  7. ^ a b (EN) Remembering Scirea, Juve's sweeper supreme, su fifa.com, 3 settembre 2014 (archiviato dall'url originale il 9 gennaio 2015).
  8. ^ Rizzo, p. 696.
  9. ^ a b Lahm e i suoi fratelli: i giocatori mai espulsi, su it.uefa.com, 8 febbraio 2017.
  10. ^ Del Piero, 552 senza tempo, su gazzetta.it, 24 marzo 2008.
  11. ^ Maurizio Nicita, «Come Scirea non c'è nessuno», in La Gazzetta dello Sport, 4 gennaio 2008.
  12. ^ La 'Hall of Fame del calcio italiano' si arricchisce di altre dieci stelle, su vivoazzurro.it, 25 ottobre 2016 (archiviato dall'url originale il 26 ottobre 2016).
  13. ^ a b Chiellini, Sapegno.
  14. ^ Debora Milone, Gaetano Scirea, libero gentiluomo, su juventusnews24.com, 25 maggio 2019.
  15. ^ a b Luigi Garlando, L'esempio di Scirea, una favola che vive, in La Gazzetta dello Sport, 3 settembre 1999. URL consultato il 15 marzo 2014.
  16. ^ Maurizio Crosetti, In panchina chiamandosi Scirea: "Il calcio avrebbe bisogno di papà", su repubblica.it, 10 ottobre 2016.
  17. ^ Da Meroni a Scirea, quando la strada è un pericolo mortale, su archiviostorico.corriere.it, 4 agosto 1993. URL consultato il 13 marzo 2014 (archiviato dall'url originale il 6 dicembre 2013).
  18. ^ Maurizio Crosetti, Zoff e vent'anni senza Scirea, "Mi manca il suo silenzio", su repubblica.it, 1º settembre 2009.
  19. ^ Maurizio Mosca, Ah, come mi manca Scirea..., su controcampo.sportmediaset.it, 3 settembre 2009.
  20. ^ Andrea Tarquini, Scirea è morto per un sorpasso, in la Repubblica, 5 settembre 1989.
  21. ^ 27 anni fa l'addio a Scirea: l'annuncio di Ciotti, su video.gazzetta.it, 3 settembre 2016.
  22. ^ Antonio Conti, Ieri per Scirea. Ricordo a 6 anni dalla scomparsa, in La Stampa, 4 settembre 1995, p. 27.
  23. ^ a b Aldo Cazzullo, La Juve, terza stella, questo è il cammino, in La Stampa, 25 marzo 2003, p. 31.
  24. ^ Squadra del torneo 1980, su it.uefa.com, 1º luglio 2011. URL consultato il 15 marzo 2014.
  25. ^ a b c Frédéric Ieva, Gaetano Scirea, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 91, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2018. URL consultato il 3 gennaio 2022.
  26. ^ a b Mario Sconcerti, Il volo di Bonucci e la classifica degli 8 migliori difensori italiani di sempre, su corriere.it, 23 novembre 2016. URL consultato il 24 novembre 2016.
  27. ^ Tavella, Ossola, p. 393.
  28. ^ a b Gianni Mura, Scirea, la faccia pulita, in la Repubblica, 5 settembre 1989, p. 37. URL consultato il 15 marzo 2014.
  29. ^ Gaetano Scirea tifoso Inter: "Allo stadio con la bandiera", su sportmediaset.mediaset.it, 12 maggio 2020.
  30. ^ a b Gaetano Scirea (PDF), su comune.cinisello-balsamo.mi.it. URL consultato il 15 marzo 2014.
  31. ^ Corbani, Serina, L'Atalantina, p. 376.
  32. ^ a b c Corbani, Serina, La storia di Corbani, p. 278.
  33. ^ Corbani, Serina, La storia di Corbani, p. 504.
  34. ^ a b c d Corbani, Serina, La storia di Corbani, p. 270.
  35. ^ Corbani, Serina, La storia di Corbani, p. 271.
  36. ^ Corbani, Serina, La storia di Corbani, p. 272.
  37. ^ Scirea, un libero alla Suarez, in Stampa Sera, 29 luglio 1974, p. 22. URL consultato il 21 novembre 2013.
  38. ^ Corbani, Serina, La storia di Corbani, p. 277.
  39. ^ Corbani, Serina, La storia di Corbani, p. 279.
  40. ^ Corbani, Serina, L'Atalantina, p. 178.
  41. ^ Corbani, Serina, La storia di Corbani, p. 281.
  42. ^ Platini: «Contro l'Inter non si può più sbagliare», in Stampa Sera, 11 giugno 1983, p. 21.
  43. ^ Juve, sei proprio la più grande, in La Stampa, 9 dicembre 1985, p. 15.
  44. ^ Bruno Perucca, La pagella dei ricordi, in La Stampa, 13 luglio 1992, p. 11.
  45. ^ Tavella, Ossola, p. 414.
  46. ^ (EN) Gaetano Scirea, su eu-football.info.
  47. ^ Vanni Zagnoli, Venticinque anni fa moriva Scirea, la moglie Mariella lo ricorda in silenzio, su sport.ilmessaggero.it, 3 settembre 2014. URL consultato il 4 settembre 2014 (archiviato dall'url originale il 4 settembre 2017).
  48. ^ Franco Badolato, «Questa Coppa vale più dell'Uefa», in La Stampa, 26 aprile 1990, p. 17.
  49. ^ Sito ufficiale del Comune di Cinisello Balsamo, su comune.cinisello-balsamo.mi.it.
  50. ^ I nostri tifosi, campioni di sportività, su palermocalcio.it. URL consultato il 13 luglio 2012 (archiviato dall'url originale il 17 luglio 2012).
  51. ^ Ritiriamo la numero 6: Scirea è inimitabile, su repubblica.it, 28 gennaio 2005. URL consultato il 15 marzo 2014.
  52. ^ Il Comune intitola una via a Scirea, su lastampa.it, 12 maggio 2008 (archiviato dall'url originale il 29 giugno 2012).
  53. ^ Castelnuovo - Stadio, su tuttocampo.it.
  54. ^ Gaetano Scirea Basket Bertinoro, su legapallacanestro.com.
  55. ^ Agnelli inaugura viale Scirea: "Un grande uomo, ci manca", su lastampa.it, 21 novembre 2012. URL consultato il 13 marzo 2014 (archiviato dall'url originale il 22 febbraio 2014).
  56. ^ Il campo sportivo, su comune.villarperosa.to.it. URL consultato il 6 agosto 2022.
  57. ^ Vernisage Juventus, su comune.villarperosa.to.it, 4 agosto 2022.
  58. ^ (ES) Ronaldo debuta en Villar Perosa, in El Telégrafo, 12 agosto 2018.
  59. ^ Cercando Scirea presentato il 17 05 2010 al Salone di Torino [collegamento interrotto], su salonelibro.it, 17 maggio 2010. URL consultato il 10 maggio 2010.
  60. ^ a b Benemerenze sportive di Gaetano Scirea, su coni.it, Comitato olimpico nazionale italiano. URL consultato il 1975.
  61. ^ Gli azzurri del mundial '82 premiati al CONI con il Collare d'oro al Merito Sportivo, su figc.it, 19 dicembre 2017. URL consultato il 21 dicembre 2017 (archiviato dall'url originale il 22 dicembre 2017).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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