Riparte la giostra

Un'estate raccontata dopo il passaggio del guado.

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Riparte la giostra
Un'estate raccontata dopo il passaggio del guado.
Riparte la giostra
 
Vasco canta “ E adesso che tocca a me ”. Ancora una volta, una sua canzone, fotografa la realtà. Quando ho ascoltato la parola “sincerità” ho avuto la certezza che avevamo imboccato come squadra l’unica strada giusta.
I segnali che arrivavano dai giocatori potevano avere la lettura che poi si è palesata. Ma era una delle 1000 letture che si sarebbero potute dare.
Eravamo poco dopo i 18 anni dei Tre_90, il matrimonio di Salah e l’ultimo appuntamento al campo che è stato il 24 luglio.
Una squadra di ragazzi aveva incarnato un proprio sogno fino a raggiungere i risultati massimi che si era prefissa.
Il mister acquiescente verso la calante dimensione calcistica, era diventato, via via , sempre più severo sull’impostazione privata e sociale dei rapporti di squadra.
La retrocessione sembrava passare come acqua sulla pietra liscia e le partite del giovedì erano state feconde di gioco con un’ organico di ottima qualità e numero.
C’era però nella testa di ognuno un tarlo che poteva schiudere nuove vittorie o far diventare ex calciatori rancorosi. Il tarlo recitava più o meno cosi : “Sono io cosi brocco da essere brocco tra i brocchi ?” Spirito di rivincita o abbandono non erano troppo distanti tra loro nei pensieri di alcuni (si pensi all’emblematicità della fuga di ivo…). Ognuno covava dentro cose che trovavano difficile esplicitazione.
Le cene da ivo e da moreno furono convincenti assai, anche se la difficoltà a mantenere unite le diverse generazioni sarebbe stata elevatissima.
La cosa che più piacevolmente mi sorprendeva era come anche gli ultimi arrivati avessero la percezione esatta dei termini in discussione.
In questa estate del ricovero blindato di franco, e della morte di mario mazzola, anche per chi scrive la paura dell’inadeguatezza è stata alta.
Oggi che il guado è stato passato, dopo che siamo scesi da ulzio e abbiamo giocato l’amichevole con il real ventimiglia, mi pare giusto dare menzione di uno degli argomenti che è stato patrimonio di discussione e di risoluzione.
Il concetto cui mi riferisco è quello di giostra. Ciò che è stato maturato nel nostro spogliatoio resterà patrimonio di chi vi ha contribuito. Qui voglio fare l’enunciazione pubblica di quanto ha rilievo verso i nostri tifosi e i tanti che ci seguono. 
Noi siamo operai e artigiani anche di un divertimento, di emozioni, che ci travalicano. Questo divertimento si è palesato concretamente in applausi, in presenze, in scritti, in click sui nostri articoli e i nostri album. Grazie a tutti per le emozioni che ci avete dato. Dovevamo ritrovare noi la dimensione giusta che non era più quella, di infantile memoria, che ci vedeva scorrazzare sulla giostrina. La durezza della vita, la crescita dell’età, le difficoltà di compiere ulteriori passi in avanti, erano tutti elementi di dubbio rispetto alla prosecuzione, senza soluzioni di continuità, di un’ esperienza che diventasse permanente.
“L’inesperienza non è una colpa” è il titolo che diedi alla partita della retrocessione. Ricordo questo titolo perché voglio sottolineare che proprio scoprire dentro di sé la paura della sconfitta ha “lavato” reali inadeguatezze personali ricollegando sé stessi a una più vera e giusta dimensione all’interno del gruppo e del proprio contesto sociale.
Ci si domanderà: perché un articolo coi paroloni per spiegare che la squadra è in forma e ha voglia di giocare ?
La risposta è semplice.
Non sappiamo se riusciremo a dar corpo ancora una volta ai nostri nuovi sogni.
Se però, anche solo parzialmente, ci riusciremo, cerchiamo tutti di ricordare con la dovuta importanza questo momento di travaglio. Esso stesso sarà fondamenta dei nuovi 5 anni che ci aspettano e spesso delle cose più profonde si perde la percezione della quotidianità.
Al ritrovo di ulzio con beppe, nel week end di vasco a torino, abbiamo parlato di “ E adesso che tocca a me” . E’ passato un anno + un’estate, quella che ho descritto, da quando lasciai a questi ragazzi l’album che poteva essere il mio addio. Non solo siamo qui a voler costruire insieme il nostro divertimento , ma anche, quell’album ha avuto migliaia di click. La storia va avanti. Garantiremo in tanti il funzionamento della giostra. Speriamo di fare un’esperienza ancora migliore di quella eccezionale che abbiamo fatto fino ad oggi. Appuntamento al prossimo tour di vasco.
Questo articolo è un arrivederci a quanti vogliono riprendere con noi l’esperienza già avviata.
Siamo ora una squadra che sa vincere e che ha saputo perdere. Che sa quanto è meglio vincere.
 
 
 
 


Scritto da nanus
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